Una sola sigaretta emette la stessa quantità di particolato di una automobile diesel euro 3 di 2 litri che giri al minimo per 100 minuti (Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, 2004).
Entriamo più a fondo, nel dettaglio del problema… fumo.
Cosa succede quando si accende una sigaretta?
Le sostanze che si liberano durante la combustione si condensano sullo strato successivo di tabacco non ancora acceso così che, ad ogni aspirazione, la loro concentrazione aumenta, e alla fine il loro contenuto relativo è circa 4 volte superiore che all’inizio.
Il fumo emesso direttamente dalla combustione del tabacco contiene concentrazioni maggiori di sostanze tossiche rispetto alla frazione di fumo espirata. Ciò è dovuto al fatto che durante l’inalazione il tabacco è bruciato ad una temperatura più alta che consente una più completa combustione degli agenti tossici in esso contenuti.
Alcuni degli agenti tossici e cancerogeni sviluppati durante la combustione della sigaretta sono i seguenti:
agenti tossici: ossidi di azoto, ammoniaca, monossido di carbonio, formaldeide, acetaldeide, acroleina, acido cianidrico, nicotina e altri alcaloidi, metalli (cadmio, arsenico, nickel, piombo), fenoli
Gli effetti tossico-irritativi e cancerogeni sono capaci anche di determinare significative compromissioni del sistema immunitario locale e generale. Il materiale che si ritrova nel filtro per effetto della combustione si definisce “catrame”.
Si è cercato di ridurre le concentrazioni di catrame e di nicotina presenti nella sigaretta, modificando le tecniche di crescita e di trattamento del tabacco, filtrando e diluendo il fumo attraverso l’uso di filtri di acetato di cellulosa e carbone attivo.
Il monossido di carbonio, invece, non è trattenuto da nessuno dei filtri oggi disponibili.
Le azioni lesive a livello polmonare, da parte dei fattori tossico-irritativi contenuti nel fumo di tabacco, sono molteplici e possono essere così riassunti:
Azione citolitica (ditruzione della cellula) diretta sulle cellule brachiali e parenchimali;
Ridotta rimozione delle sostanze nocive a livello delle vie aeree per compromissione della dinamica delle cilie ed importanti modificazioni a carico delle proprietà visco-elastiche del muco, per azione diretta sulla sua composizione e secrezione;
Degradazione delle componenti della matrice extracellulare ed alterazioni delle strutture connettivali di sostegno, esposte all’azione degli enzimi proteolitici rilasciati dalle cellule infiammatorie;
Ossidazione diretta sull’alfa-1-antitripsina che determina la riduzione fino al 50% dell’attività di questo enzima; la riduzione dell’alfa-1-antitripsina è responsabile delle lesioni distruttive della matrice connettivale tipiche dell’enfisema.
Le alterazioni strutturali a carico della parete bronchiale, il danno ipersecretivo e l’incapacità funzionale della difesa meccanica (clearance mucociliare), bio umorale e cellulare favoriscono le aggressioni ripetute da parte di agenti patogeni batterici e virali. Il fumo, poi, stimolando una parte del nostro sistema nervoso (adrenergico) può favorire la vasocostrizione o gli spasimi delle arterie (soprattutto delle coronarie). Smettendo di fumare il rischio si riduce dopo solo un anno di astinenza. Dopo 20 anni diventa simile, ma sempre un po’ superiore a quello di chi non ha mai fumato.
Il ripetersi degli episodi infettivi porta alla cronicizzazione del processo fisiologicocon eventi lesivi dei tessuti interessati e riparativi anormali, che si susseguono e che conducono, inevitabilmente, ad alterazioni anatomo-funzionale irreversibili a carico di tutte le vie aree, soprattutto di quelle periferiche.
Per quanto riguarda il sistema cardio-vascolare, il fumo è la causa principale di malattie coronariche in uomini e donne e si associa al 30% delle morti causate da malattie coronariche ed e’ causa di:
Aumentato rischio di morte improvvisa.
Aumentata mortalità perioperatoria in pazienti con by pass coronarico.
Aumentato rischio di morte per aneurisma addominale aterosclerotico.
Aumentato rischio di vasculopatia periferica aterosclerotica
Azione sinergica con ipertensione ed ipercolesterolemia con forte aumento del rischio di coronaropatia e infarto.
Aumentato rischio di malattie cerebrovascolari.
Aumentato rischio di sviluppare emorragie cerebrali in donne che usano contraccettivi orali.
E POI L’INCIVILTA’ DI MOLTI FUMATORI “RIFIUTI DI CICCHE” AVUNQUE!
Sono incuriosito come tutti dalla emergenza, o presunta tale, dell’influenza suina. Mia moglie Xxxxx è un medico internista presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale San Martino di Genova, ed è quindi interessata in prima persona agli sviluppi dell’infezione. Le ho chiesto di chiarire alcuni dubbi che avevo sull’argomento.
- Cos’è l’influenza suina? L’influenza suina è un’infezione influenzale data da un virus di tipo A H1N1 (lo stesso della pandemia di “spagnola” del 1918). Le lettere H e N indicano due proteine di superficie del virus, responsabili della risposta anticorpale e soggette a variabilità genica; questa variabilità consente al virus influenzale di cambiare di anno in anno e di essere quindi responsabile di nuove epidemie. I virus che hanno circolato negli ultimi anni non possedevano questo assetto antigenico, e quindi la popolazione non possiede difese immunitarie specifiche verso questo virus (sarebbero eventualmente immuni pazienti a suo tempo guariti dalla “spagnola”, sempre ce ne siano ancora vivi!).
- Quali sono i sintomi? La sintomatologia classica è quella tipica di tutte le influenze: febbre, dolori muscolari e sintomi respiratori che possono interessare in varia misura e con varia gravità le vie aeree superiori e inferiori. La peculiarità di questa infezione è la mancanza di difese specifiche data dalla memoria immunologica nella popolazione; questo fa sì che l’organismo infetto presenti una ridotta capacità di difesa, e per questo l’influenza può presentarsi in un maggior numero di soggetti e con maggior virulenza. Minori difese e maggior virulenza possono essere la causa di manifestazioni più gravi della malattia in soggetti defedati[1] per patologie o terapia in atto o in caso di infezione con grossa carica virale.
- Come si contrae? Anche questa influenza, come tutte le altre, si contrae inalando le particelle di Flügge[2] contenenti virus, che i pazienti infettati emettono con la tosse e gli starnuti. Il virus è reperibile a livello dell’orofaringe; infatti il primo test per la verifica della positività di infezione da H1N1 che viene effettuato è un tampone faringeo e ricerca del DNA del virus tramite amplificazione genica. Questo esame, anche se viene chiamato test rapido (non prevede infatti l’isolamento culturale del virus) necessita di almeno 4-5 ore per l’esecuzione e la lettura del risultato.
- E’ grave? Si può morire o rimanere invalidi? Come tutte le infezione virali può presentare vari quadri clinici e complicanze per interessamento soprattutto a livello polmonare con veri e propri quadri di polmonite virale; tali evenienze possono rappresentare un grave rischio per:
pazienti cardiopatici;
affetti da patologie croniche polmonari;
anziani;
bambini sotto i 2 anni;
pazienti immunodepressi per qualsiasi causa;
pazienti neoplastici;
affetti da patologie croniche debilitanti.
Per un paziente sano e normalmente in buona salute la possibilità esiste ma in maniera molto più remota.
- Si cura? Come? La necessita’ di terapia con antivirale è riservata a quei pazienti che presentino situazioni di rischio preesistenti o che presentino segni clinici di impegno delle basse vie respiratorie (desaturazione ematica[3], obiettività auscultatoria, reperti radiologici): la prescrizione del farmaco deve essere quindi solo su base clinica e non è giustificata dalla sola positività del tampone faringeo.
- C’è o ci sarà un vaccino? Nel caso, chi si deve vaccinare? Ci sarà sicuramente il vaccino, probabilmente disponibile già da settembre/ottobre e dovrà vaccinarsi il personale sanitario (sempre che non si sia ammalato nel frattempo!), i pazienti con patologie croniche e gli operatori socio-sanitari. Il vaccino non è ancora stato testato per la sua efficacia e sicurezza nei bambini.
- Quali precauzioni è consigliabile prendere? Le precauzioni sono soltanto quelle dettate dal buon senso: evitare i viaggi in zone ad alta concentrazioni di casi, evitare contatto stretto (entro i 2 metri) con pazienti affetti.
- Ieri sull’autobus c’era un inglese che tossiva, oggi ho la febbre. Devo andare al pronto soccorso? L’influenza non si manifesta con solo mal di gola, solo raffreddore e sola tosse, deve essere accompagnata da febbre a 38°C o oltre, per cui non corriamo alcun pericolo eccezionale solo perché una persona ha starnutito vicino a noi. Ci si deve rivolgere al medico se si hanno tutti i sintomi dell’infezione.
- E’ arrivata / arriverà in Italia? Sarà un’emergenza qui da noi? L’influenza da virus H1N1 è già arrivata in Italia e ci sono già stati casi di contagio tra pazienti affetti provenienti da zone ad alta concentrazione a pazienti che sono sempre rimasti in Italia, e il tempo di incubazione è di circa una settimana. Un’emergenza probabilmente ci sarà nel senso che quest’anno avremo un più alto numero di pazienti che si ammaleranno di influenza e probabilmente questa anticiperà anche la consueta stagionalità. L’indice di mortalità per questo tipo di influenza non è molto diverso da quelle di tutte le altre che ci hanno visitato nei scorsi anni: sicuramente se si ammaleranno più persone il numero totale dei morti per complicanza risulterà più alto, ma sarà sempre le stessa percentuale. Ogni anno si verificano decessi per l’influenza, banale nei giovani sani, ma che, per esempio, in un anziano allettato può essere letale.
- C’è allarmismo tra i media, secondo te è giustificato? C’è speculazione? L’allarmismo è eccessivo: tra informazione corretta e ricerca del titolo c’è differenza, senza contare che una certa spinta all’uso dei farmaci può essere sostenuta anche da speculazioni di tipo economico. Per i vaccini il discorso è diverso, possono realmente arginare la pandemia e possono evitare l’infezione in malati che altrimenti correrebbero rischi.
[1] Defedato: che è in condizione di forte deperimento e fisicamente indebolito. [2] Le goccioline di Flügge sono emesse con tosse e starnuti, restano nell’aria come un aerosol e possono essere inalate da chi è vicino. Sono modalità importante di trasmissione delle comuni malattie infettive. Le più piccole e veloci arrivano a 2 metri di distanza dal soggetto che le ha emesse. [3] Desaturazione ematica: riduzione della quantità di ossigeno disciolto nel sangue.
Di Pelo (del 06/08/2007 @ 10:55:11 in Lo sapevi che , linkato 1955 volte)
6 Agosto 1945 ore 8:15 Enola Gay sgancia Little Boy su Hiroshima.
Più di mezzo secolo fà il mondo occidentale mostrava i muscoli e l'umanità attingeva a piene mani nel barile della follia, mostrando quanto poteva essere grande la sua stupidà.
Come, probabilmente sapete, Enola Gay era il nome del bombardiere B-29 che sganciò la prima bomba atomica della storia umana sulla città giapponese Hiroshima. "Little Boy" era il nome della bomba, 3 giorni dopo veniva sganciata "Fat Man" la seconda bomba su Nagasaki.
Vennero rasate al suolo 2 intere città, morirono circa 200.000 persone, la maggior parte civili; tutto con 2 sole bombe, senza contare malattie e mutazioni che seguirono negli anni per via delle radiazioni. Negli anni sessanta con la memoria ancora fresca e la paura della guerra fredda iniziavano i trattati per bloccare la proliferazione delle armi nucleari. Nasceva la AIEA (1957) organismo mondiale per lo sviluppo pacifico del nucleare http://www.iaea.org/About/index.html Nel dicembre 1987 USA e l'allora URSS siglano l'accordo per lo smaltimetno del reciproco arsenale nucleare. Oggi ad oltre 62 anni di distanza sembra che l'atomica ed il nucleare sia qualcosa di legato alla sola produzione di energia od alla minaccia dei paesi canaglia islamici; la Russia di Putin minaccia di uscire dal trattato per le armi nucleari, l'Iran e l'america lasciano intendere che potrebbero usare l'atomica se necessario.
Ho deciso di iniziare a scrivere su questo blog (grazie Stefano per l'opportunità) con questo argomento, con una celebrazione storica troppo spesso dimenticata, sperando che Enola Gay non rimanga solo una canzone da canticchiare e ballare nel momento dei revival.