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 Antica macchina per tessuti... di Admin
 
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La democrazia funziona quando a decidere sono in due e uno e' malato.

Winston Churchill
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Di seguito gli articoli e le fotografie che contengono le parole richieste.

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Di Muso (del 19/05/2010 @ 21:00:00 in società, linkato 4384 volte)
tratto da  "il Disinformatico":

Leggo sul Corriere (e vedo anche sul Telegraph) che la British Medical Association ha definito "stregoneria" l'omeopatia e l'ha denunciata come uno spreco di soldi: 4 milioni di sterline l'anno (4,6 milioni di euro, 6,5 milioni di franchi) per prodotti che sono, in sostanza, acqua fresca. L'omeopatia, infatti, si basa sul principio della diluizione estrema del principio attivo. Così estrema che nel "medicinale" omeopatico non c'è neppure una molecola di questo principio. Pseudofarmaci del genere dovrebbero costare praticamente zero, eppure l'industria del settore vale 40 milioni di sterline solo nel Regno Unito. Il Department of Health precisa, però, che la spesa per i medicinali in sé, a carico del contribuente, ammonta a 152.000 sterline l'anno: il resto va in spese di assistenza e per il personale nei quattro ospedali omeopatici di Londra, Glasgow, Bristol e Liverpool.

La mozione della BMA mira ad eliminare l'omeopatia dai trattamenti pagati dal servizio sanitario nazionale ed entrerà a far parte delle regole dell'associazione se verrà approvata dalla sua conferenza plenaria il mese prossimo. Speriamo in bene, così chi vuole curarsi con il nulla sarà libero di farlo, ma a spese proprie.   

Per una curiosa coincidenza, questa notizia mi è arrivata proprio mentre mi stavo godendo il video di James Randi (sottotitolato in italiano) che ingoia un'intera confezione di sonniferi omeopatici prima dell'inizio della sua relazione sulle pazzie dei sensitivi che frodano il prossimo al ritmo di 700 dollari per venti minuti al telefono. Ho sbagliato mestiere.


Per chi volesse saperne di più sull'omeopatia e sulle sue assurdità di fondo, consiglio questa serie di articoli su Medbunker: Introduzione all'omeopatia, Omeopatia: la conosciamo?, Omeopatia: l'incredibile caso del dottor Benveniste (più avvincente di un giallo, con tanto di complotto, ma non da parte dei soliti noti), e Omeopatia: funziona o no?.
 
Di morale (del 26/03/2012 @ 21:00:00 in Lo sapevi che , linkato 3693 volte)
tratto da: ilmegafonoquotidiano, come indicato dall'autore il seguente articolo e' coperto da Licenza Creative Commons

Il governo portoghese, nella morsa dell'austerità, abbandona il faraonico progetto ferroviario dentro il quale è progettata la Torino-Lione. Che fine fa il Tav su scala europea?

Checchino Antonini

Addio portoghese all’Alta velocità tra Lisbona e Madrid. E forse al famoso corridoio Kiev-Lisbona di cui fa parte anche la Torino-Lione. Il progetto era già stato sospeso nel giugno di un anno fa ma ieri la Corte dei Conti lusitana ha messo la parola fine alla grande opera annullando il contratto per la tratta principale, 150 km tra Poceirao e la frontiera con la città spagnola di Badajoz. Un appalto per 1,4 miliardi di euro, aggiudicato nel 2010 dal precedente esecutivo socialista. Il ministero di Economia ha confermato la priorità data alla realizzazione di reti ferroviarie transeuropee per i trasporti merci dai porti di Dines e Aveiro, per stimolare la competitività delle esportazioni portoghesi. La parte spagnola, fra Madrid e Badajoz, alla frontiera con il Portogallo, è già in corso di realizzazione. Madrid e la Ue hanno fatto molte pressioni su Lisbona perché su quel versante sono a rischio 133 milioni di euro di fondi europei.

«Lo sapevamo da un po’ che in Portogallo tirava un’aria pessima per quel progetto, e per la popolazione sotto l’austerity. Sapevamo anche che non c’era un progetto preciso. Anche a Kiev, l’altro capolinea, d’altronde, non ne sanno quasi nulla. E’ più l’Ue che premeva sul progetto. Sono infinite le prove che non serve a nulla quel corridoio», dice da una Valsusa ormai militarizzata, Nicoletta Dosio.

Ora sarà interessante capire non solo quali saranno le conseguenze sull’erario dell’annullamento, ossia eventuali penali. Ma soprattutto le ricadute sulla compagine europea dove la decisione portoghese è considerata un «problema politico». Anche in Portogallo il progetto Tgv aveva scatenato polemiche sull’utilità di una linea che avrebbe tagliato fuori pezzi di territorio dalle comunicazioni.

Tutto ciò accade proprio mentre i trasporti pubblici in Portogallo sono praticamente paralizzati dal secondo sciopero generale - con manifestazioni di protesta nelle principali città -contro l’austerità del cosiddetto piano di salvataggio da 78 miliardi concordato con Ue e Fmi l’anno scorso. La metropolitana di Lisbona e i traghetti sul Tago sono fermi da questa notte, treni e autobus circolano solo in servizio minimo. Lo sciopero è stato deciso dal principale sindacato del paese, la Cgtp, senza l’appoggio questa volta del secondo sindacato, l’Ugt, che ha invece aderito in gennaio ad un accordo con il governo del premier conservatore Pedro Passos Coelho sulla riforma del lavoro.

 
Di Muso (del 02/06/2008 @ 20:30:00 in Lo sapevi che , linkato 2210 volte)
Innegabilmente YouTube attira a se milioni di visitatori anche per il vasto archivio di videomusicali che propone. A partire dalle cover amatoriali fino ad arrivare ai video originali sponsorizzati dalle stesse aziende discografiche, è possibile trovare su YouTube davvero musica per tutti i gusti. Ma come fare per scaricare la musica dei video di YouTube?

 

Niente di più semplice. Tra i tanti strumenti web che permettono di estrarre l’ audio da un video, quello offerto da vmeste.fr si distingue proprio per la sua semplicità ed essenzialità.
Una volta sul sito basta inserire l’URL del filmato che vi interessa e scaricare il file audio (Mp3) generato dal servizio.
E non è supportato solo YouTube, ma qualsiasi video che si trova in rete può essere convertito in Mp3.
 
Di Muso (del 27/09/2010 @ 20:30:00 in Lo sapevi che , linkato 5246 volte)

In mezzo all’incredibile numero di tools introdotti con l’avvento del web 2.0 Fake Name Generator merita sicuramente una citazione. Si tratta di una semplice maschera in cui scegliere genere, nazionalità e paese di residenza per ottenere una nuova identità completa, si va da nome e cognome ed indirizzo di residenza all’indirizzo email (che verrà creato all’occorrenza), numero di telefono e carta di credito nonchè ovviamente la data di nascita. Queste false credenziali potrebbero essere usate da qualche falsificatore per creare documenti contraffatti ma molto più semplicemente per l’iscrizione a servizi online cui non vogliamo fornire i nostri veri dati. Ma i pregi del servizio non finiscono qui dato che l’identità falsa può anche essere esportata come file xml (da usarsi in Fireform, comodo plugin per Firefox che completa i form d’iscrizione a servizi in automatico) o in formato vCard (Outlook e similari).

FONTE: Download Squad

 
Di Muso (del 17/10/2010 @ 20:30:00 in Tecnologia, linkato 3228 volte)
Ebbene si'! Sembra INCREDIBILE ma e' vero, telefonando da un telefono fisso al numero 190 non e' possibile parlare con un operatore, notizia confermatami anche da un negozio rivenditore Vodafone che dopo aver provato per piu' di 30 minuti dalla sua linea fissa, ha chiamato con il telefono di servizio (al quale ovviamente rispondono) e dopo aver fatto presente la problematica (io ho la sim che non va' e per saperne lo stato devo chiamare il 190 ovviamente da telefono fisso) la risposta e' stata . . . . . . . . . . NON SAPPIAMO COME FARE !!!!!!!!!!
Cmq per completezza di informazione nei vari menu' proposti dal risponditore automatico e' presente quello per il blocco della sim in caso di furto o smarrimento, inserendo il numero viene detto che la sim verra' automaticamente bloccata (balla) e che dopo risponde un operatore per la conferma.
Io ho provato, l'operatore ha risposto e la sim non e' stata bloccata pero' . . . . . la mia gia' non funzionava per altre problematice quindi . . . . . . a voi il rischio.
Ho avuto notizia (non suffagrata da prove) che Vodafone abbia abilitato un risponditore automatico "dinamico" cioe' si modifica a seconda del profilo utente che chiama il 190, assegnando anche un livello di priorita' per l'attesa.
Notizia che, visto quello che mi e' successo, considero verosimile ma non vera, se avete info in merito scrivetele.
 
Di Muso (del 25/01/2011 @ 20:30:00 in Tecnologia, linkato 2427 volte)

Come ben tutti saprete, specialmente negli ultimi anni si stanno diffondendo sempre più i servizi web che consentono in passi molto semplici di poter accorciare link. Questi vanno molto di moda sui social network (specie in Twitter dove non bisogna superare i 140 caratteri per ogni tweet) e presso in tantissimi altri siti.

I link brevi, una volta creati mediante gli appositi servizi (data l’enorme quantità, non si contano più ormai) possono essere condivisi. Un utile servizio che permette di condividere con i propri amici, conoscenti, familiari, colleghi di lavoro e chi ne ha più ne metta, gli short link è Fav7. Quest’ultimo, completamente gratuito, permette di creare una breve pagina web in cui, in maniera estremamente semplice, sarà possibile ospitare fino a 7 URL “normali”, ovvero di qualsiasi sito web.


Per iniziare bisognerà raggiungere l’homepage di Fav7. Successivamente, sotto la voce Make Your Short Page, bisognerà aggiungere nei 7 campi presenti le URL da condividere (l’inserimento dell’http:// è facoltativo). Una volta completato l’inserimento e cliccato sul pulsante Fav7 IT, sarà possibile ottenere l’URL breve della pagina per condividerla con chiunque si voglia.

In una manciata di secondi, la pagina creata verrà immediatamente visualizzata con le anteprime dei siti aggiunti (un esempio è visibile nell’immagine in alto) e le valutazioni del noto strumento gratuito per la navigazione sicura (WOT) che, mediante l’utilizzo di apposite icone colorate, stabilisce il grado di sicurezza di tutti i siti presenti.

tratti da geekissimo

 
Forse se ne sentiva il bisogno o forse no, certo e' che gli amanti  di “Mission Impossible” e gli AMANTI e basta, sono stati accontentati.
Ora anche loro possono avere gli agoniati messaggi che si autodistruggono forniti in maniera del tutto gratutita dal nuovo servizio web Will Self-Destruct.
 
Will Self-Destruct è infatti un sito tramite il quale chiunque può gratuitamente inviare messaggi che si autodistruggono in un lasso di tempo prescelto.
 
Per utilizzarlo non serve alcuna registrazione e non è nemmeno necessario inserire il proprio indirizzo e-mail. Basta soltanto inserire un nome, l’indirizzo e-mail del destinatario, il messaggio e la tipologia di autodistruzione (singola visione, multipla visione o solamente a tempo) specificandone i tempi (in secondi, visualizzazioni o giorni).
 
Insomma, se cercavate un’ottima soluzione per inviare messaggi che si autodistruggono, Will Self-Destruct è proprio quello che fa per voi!
 
Se poi avete paura degli sniffer e volete inviare una e-mail nel modo più sicuro possibile, No problem, anche a questo ci pensa il magico mondo dei servizi web con Lockbin.

 

Lockbin è infatti l’ideale per inviare e-mail criptate on-line, direttamente dal browser e senza dover installare nulla sul proprio computer. Il servizio è inoltre gratuito e molto facile da utilizzare.
 
Bastano 5 semplici passi ed il gioco è fatto: si accettano le condizioni d’utilizzo, si inserisce il codice di sicurezza visualizzato, si scrive il messaggio da inviare, si sceglie una parola segreta ed infine si inseriscono i dati (nome ed indirizzo e-mail) del mittente e del destinatario.

 

Alla fine di questa facile procedura, il destinatario riceverà una e-mail contenente il link alla pagina in cui visualizzare il messaggio segreto. A noi questo Lockbin sembra davvero ottimo come servizio web per inviare e-mail criptate on-line
 
fonte(geekissimo)
 
Di Muso (del 30/03/2008 @ 20:00:00 in Informatica, linkato 1925 volte)

Nuove e vecchie tecnologie si incontrano, mescolano e danno vita a cose semplici e performanti. Questo il caso di SlideShare non credo sia il caso di farne una recensione completa (ce ne sono molte in rete es. Ancillotti, RobinGood) vi dico solo che potrete condividere le vostre presentazioni sui vostri siti con molta semplicita'. Come Issuu per i pdf,  SlideShare lo fa' con le presentazioni. Ci sono altre funzionalita' che lo rendono sempre piu' competitivo, una pratica guida la trovate su DigitalMarketingLab e questo e' un suo lavoro di esempio proprio su come si usa, il post completo "slidshare-podcast-slidecast" :

 
Di Muso (del 24/06/2008 @ 20:00:00 in Gossip Corner, linkato 2747 volte)

da SpeedBlog:

Il casting di Playboy su YouTubeDa alcune settimane Playboy ha iniziato a sperimentare il servizio di YouTube per la ricerca della playmate per il 55° anniversario della rivista.

Possono partecipare alla selezione tutte le ragazze che hanno compiuto 18 anni e sono residenti in Canada o Stati Uniti. Nei video non sono ammesse scene di nudo, dato che è vietato dalla policy di YouTube.

La ricerca della candidata è guidata da Holly Madison, moglie dello storico fondatore di Playboy Hugh Hefner ed ex playmate.

Al momento è possibile vedere circa 60 video relativi alle candidature.

Anche le indicazioni su come realizzare i filmati sono stati resi disponibili in formato video, ecco la Playboy Cyber Girl Dana Dicillo che snocciola i suoi consigli alle ragazze interessate:

Link: il canale YouTube di Playboy dedicato al casting.

 
Di Muso (del 30/08/2010 @ 20:00:00 in Recensioni, linkato 2574 volte)
Il villaggio ha cambiato tour-operator ora e' WellTour noi vi abiamo soggiornato dal 7 al 21 agosto 2010.
Sono stato un po' basso nella valutazione generale del villaggio perche' posso affermare che ci sono ampi margini di miglioramento sotto molti aspetti, quindi darei una valutazione buona (non molto buona) sperando nello sviluppo delle sicure potenzialita' del villaggio.
Partiamo dai lati positivi, il personale e' tutto molto cortese ad eccezzione del bar (che essendo a gestione esterna e' quindi separato), il villaggio e' molto ben tenuto dal punto di vista del giardinaggio e si trova in un posto molto bello, tenete presente che all'esterno c'e' un parco eolico quindi sconsigliato a chi non ama il vento, del resto se non ci fosse si morirebbe dal caldo.
La struttura e' nuova e le camere accoglienti, la maggior parte del villaggio e' costituito da piccole villette divise in due camere, noi (2 adulti e due bambini di 1 e 3 anni) ci siamo stati bene. Purtroppo non molto bene la cura dei servizi della camera, noi abbiamo dovuto cambiarla dopo la prima settimana perche' era rotto il box-doccia, idem per un cassetto dell'armadio e non arrivava l'acqua calda nelle ore di punta (sistemato dall'idraulico il giorno dopo il nostro cambio). Nella camera nuova non e' andata molto meglio, lo scarico del wc perdeva (quindi gocciolio continuo sistemato dall'idraulico) e la tavoletta era rotta come il phon, in piu' non ha funzionato l'aria condizionata per 3 giorni su 7. In reception, se informati per tempo, fanno di tutto per risolvere i problemi nel piu' breve tempo possibile, certo un controllo preventivo delle camere prima della consegna risolverebbe questi piccoli inconvenienti. La pulizia delle camere e' abbastanza buona, sicuramente migliorabile, il balcone ad esempio non e' mai stato pulito.
Ottimo il serzio ristorante, nulla da aggiugnere, sempre buoni tutti i piatti fino a punte di eccellenza anche con il villaggio a pieno regime (settimana di ferragosto), un plasuso particola allo chef per gentilezza e bravura.
Gravemente Insufficente la "Biberoneria", fatta passare come servizio legato alla culla, in verita' e' aperta a tutti 24h ore qundi non legata alla culla (come invece fa intendere sia il villaggio che il tour-operator) che e' una di quelle da viaggio, se ne avete una portatela e risparmiate 10euro al giorno di noleggio. La pulizia e' demadata alla clientela (alle mamme) ma e' ovvio che il concetto di pulito e' soggettivo e sopratutto nei periodi di massima affluenza bisognerebbe passare a pulire piu' volte al giorno da parte del vilaggio stesso. La fornitura e': cucina con fuochi, lavandino, pentolame e posate, microonde e scaldabiberon. Nel frigorifero si trova il latte a lunga coservazione, un sugo di pomodoro e del brodo. Manca sicuramente un frullatore (nel caso si voglia dare della carne ai neonai) e dei seggioloni per dare la pappa che sono presenti solo ai tavoli in sala.
A parte la pastina (che non viene fornita) se si vuole far mangiare qualche cosa di diverso ai bambini bisogna aspettare l'arpetura del risotrante che ovviamente segue gli orari delgi adulti del posto. I miei bimbi sono abituati a mangiare alle 11:30 e alle 18:30 (per via dell'asilo) quindi tirare le 12:30 e le 20:00 spesso e' stata dura.
Il panorama e' stupendo e si vede, oltre alla spiaggia del villaggio, una porzione del litorale con colori fantastici. La spiaggia e' accessibile a piedi tramite una scalinata (circa un 90 gradini) oppure tramite una navetta a orari stabiliti (non si capisce xche' non sia a orario continuato). E' costituita da sabbia rossastra mischiata a scogli, un mix carino e piacevole sopratutto per far giocare i bimbi nella ricerca di granchi o fare snorkeling. Nota dolente la pulizia e l'organizzazione, decisamente insuficente, in 2 settimane non e' mai stata battuta e raramente puliti i cestini degli ombrelloni. L'offerta di servizi in spiaggia e' limitata a delle canoe e al baby-club.
Tornando al villaggio posso tranquillamente affermare che e' dotata della piscina piu' sporca che abbia mai visto, certo il vento non aiuta ma incrementare i momenti di pulizia potrebbe aiutare, oltretutto la piscina non e' dotata di una zona per bambini. La pulizia veniva fatta solo la mattina per mezzo di un robottino nella mezzora che precedeva l'apertura, dato che veniva chiusa nella pausa pranzo sarebbe stato consigliabile ripetere la pulizia (anche perhce' quella della mattina era sommaria). Dopo una giornata di vento particolarmente intenso la piscina e' rimasta sporca fino alla nostra partenza, fortunatament solo 4gg.
La WELL-TOUR offre il villaggio in " PENSIONE COMPLETA + BEVANDE ", le bevande sono quelle consumate ai pasti (cioe' quando il ristorante e' aperto), alla fine le BEVANDE sono risultate solo acqua e vino (quindi no birra, no coca ecc...), per la precisione l'acqua e' quella del rubinetto filtrata da un sistema di distribuzione che la fornisce anche fredda e gasata.
La chicca e' il caffe', presente a colazione ed erogato dalle macchinette, sparisce a pranzo e cena per favorirne il consumo a pagamento al bar del villaggio (di fronte al ristorante).
L'animazione e' buona, ragazzi giovani e volenterosi, certo il materiale con cui lavorano (cioe' noi) non e' il massimo cmq sono bravi e divertenti, l'unica pecca e' l'insistenza (di alcuni elementi) e il chiasso (urlano sempre), adatto piu' a un pubblico partenopeo che valdostano.
In conclusione penso che sia un buon villaggio (al massimo 3 stelle) e consigliato a famiglie con bimbi tra i 5 e 10 anni oppure coppie che vogliono fare solo vita di mare (all'esterno c'e' ben poco).
Cosa dovrebbe fare il villagio per svoltare:
- All inclusive (almeno dei non alcolici), penso che un caffe' e una bottigletta d'acqua o coca (2 o 3 euro in tutto) possano essere tranquillamente comprese in un costo giornaliero.
- Essendo un posto di villegggiatura marino sarebbe consigliabile una cura maniacale della spiaggia e della piscina (basterebbe anche una pulizia almeno decente) e l'accesso alle stesse ad orario continuato (navetta e piscina non lo sono).
- Controllare / revisionare le camere da parte di un responsabile prima e dopo la consegna per verificarene lo stato.
- Fornitura gratuita (si fa' per dire ovviamente inclusa nel prezzo) dei teli da mare.
- Aumento della dotazione di materiale da spiaggia per bambimi, volendo esagerare fornire dei passeggini a noleggio (per invogliare chi non vi arriva in auto).
- Rifare completamente la Biberoneria e lasciare un addetto almeno in orario lavorativo che aiuti la preparazione dei cibi e mantenga la pulizia. Essendo un villaggo credo non ci sia alcun costo aggiuntivo nel fornire il cibo anche per i bambini piccoli (pastina da cuocere e due brodi carne/verdura).
 
Di morale (del 22/03/2011 @ 20:00:00 in Politica, linkato 1563 volte)
A me e' sembrato incredibile ma tant'e' :
e' stato istituito il "Registro Pubblico delle Opposizioni" .......... che cos'e'?

Il Registro Pubblico delle Opposizioni è un nuovo servizio concepito a tutela del cittadino, il cui numero è presente negli elenchi telefonici pubblici, che decide di non voler più ricevere telefonate per scopi commerciali o di ricerche di mercato e, in pari tempo, è uno strumento per rendere più competitivo, dinamico e trasparente il mercato tra gli Operatori di marketing telefonico.

questo il link : http://www.registrodelleopposizioni.it/

questo il decreto peresidenziale  http://www.registrodelleopposizioni.it/dpr

non rimane che dire  . . . . "Andate e registratevi tutti"
 
Di Muso (del 17/07/2011 @ 20:00:00 in Tecnologia, linkato 14709 volte)
Dopo anni di ottimo servizio il mio MySky collegato al proiettore da ieri mi da' qualche problemino:
"Autenticazione HDCP fallita"
essendo sempre piu' probabile un problema degli apparti sky che altro, provo a scrivere al servizio tecnico che cosi' mi riponde:

la informiamo che il messaggio “Autenticazione HDCP Fallita” appare quando il televisore non decodifica correttamente il formato di protezione HDCP adottato su tutti i canali Sky.
 
Per una possibile risoluzione le consigliamo di spegnere e riaccendere il televisore e, se il messaggio di errore dovesse essere ancora presente, di scollegare e successivamente ricollegare il cavo HDMI (cavetto nero collegato all’uscita HDMI del decoder) sia sul decoder che sul televisore.

In caso il disguido non si risolva le consigliamo di staccare e riattaccare il cavo di alimentazione del decoder.

 
Le ricordiamo inoltre che il decoder Sky HD o My Sky HD, per il suo corretto funzionamento, deve essere posizionato in luogo areato lasciando almeno 10 cm di spazio libero per ogni lato.

certo la probabilta' che non avessi gia' provato e' molto alta, stasera riprovo e prima di riaccendere conto fino a 10 e faccio una giravolta . . .gurdo in su . . . guardo  in giu . . . . . .   :))))) 

Forse che la soluzione risieda tra le ultime righe della risposta ???
Secondo me, se chiamassero le cose con il loro nome, ........si chiama SURRISCALDAMENTO, quel macinino rimane sempre acceso e raggiunge temperature da caffettiera..appunto !!!!
 
Di morale (del 23/01/2012 @ 20:00:00 in Recensioni, linkato 16346 volte)
Data la straordinaria ondata pubblicitaria, l'indubbia convenienza di un conto on-line a zero spese, l'apertura di filiali e con l'aggiunta di uno smart-phone in omaggio, ho deciso di aprire un Conto Corrente Arancio.
Mi sono recato nella loro filiale il 14 Dicembre e ho sottoscritto il modulo di richesta apertura conto. Come da prassi sono rimasto in attesa della documentazione che doveva pervenire, per posta al mio domicilio, in pochi giorni.
Trascorsi una decina di giorni contatto il servizio clienti che mi rassicura sul fatto che a breve sarebbe arrivato tutto. Passano altri giorni e, non ricevendo nulla, li ricontatto, questa volta c'era un problema sull'indirizzo di spedizione, la via in cui abito era censita male, risolvono il problema e mi assicurano che in un paio di giorni la documentazione arrivera' per posta.
Trascorrono altri giorni e altre telefonate dove vengo sempre rassicurato sull'imminenza dell'arrivo della documentazione, talmente imminente che a momenti mi giuravano che il postino stava per suonare alla porta.
Arrivati al 23 gennaio, stanco di aspettare, ricontatto per avere chiarimenti e questa volta, come per magia, si scopre che ci sono dei problemi interni nell'apertura della pratica. La richiesta e il modulo da me compilati in filiale sono arrivati correttamente e registrati correttamente . . . ma . . . . . .non si capisce cosa sia successo, un'anomalia, la pratica non prosegue.
A questo punto, da una banca, una persona normale si aspetta un comportamento normale e invece  . . . . . "NON POSSIAMO SAPERE QUANDO L'ANOMALIA VERRA' RISOLTA" . . eehhhhh!!!  cosaaaa!!!!! Non posso aprire il contro corrente e non sapete nemmeno quando potro' farlo ? ? ? ?
Lasciamo stare il fatto che al giorno d'oggi chi vuole aprire un conto corrente dovrebbe, non solo essere coccolato, ma anche corteggiato e incoraggiato, cmq, sicuramente, dovrebbe essere almeno preso in considerazione.
Purtroppo le innumerevoli contraddizioni riscontrate nelle risposte degli operatori del call-center, evidentemente indaguati al ruolo, il fatto che un istituto bancario che fa' dell'on-line il suo prodotto di punta, che pubblicizza il suo rapporto con il cliente, non si puo' permettere di fare una cosi' brutta figura e dare una immagine di cosi' bassa affidabilita'.
Ero e sono un contento possessore di conto arancio (quello legato a un conto corrente fisico presso altri istituti) e non ho mai avuto nessun problema, ne con il conto ne con ING DIRECT, questo mi ha fatto subito pensare a un'ottima opportunita' l'aprire un conto corrente presso di loro, purtroppo ho constatato che in caso di problemi la risposta di questa banca e' praticamete nulla se non al limite della presa in giro.
Ho buttato via piu' di un mese per problemi interni di ING DIRECT, senza mai essere contattato da loro quindi alla fine non apriro' il conto corrente e lo sconsiglio vivamente a tutti.
 
Di Muso (del 09/02/2008 @ 19:47:57 in Personali, linkato 2164 volte)
SI !!!!!! A volte tornano!!! Quindi eccomi qui' finalmente a riscrivere sul mio blog, sono mancato un po' preso dal lavoro, un po' dai pannolini, un po' dai disservizi del mio provider personale!!!!! Cmq tutto e' bene quel che finisce bene e da oggi si riprende alla grande per tutti i miei POCHI lettori. Vorrei dire che l'articolo su Vodafone ha superato quota 1000, e' l'unico che tira!!! Peccato perche' credo che di materiale interessante ce ne sia, magari non tanto, ma . . . . . vabbe' !! Voglio comunque sottolineare che questo spazio e' aperto a TUTTI coloro che vogliono esprimere una opinione!!
 
Di Muso (del 21/08/2008 @ 19:32:24 in Tecnologia, linkato 1968 volte)

Ormai in Rete esiste proprio di tutto… Ma questa veramente non me la sarei mai aspettata… Ormai si sente spesso parlare di energia solare, eolica e altri tipi di fonte di energia rinnovabile e piano piano, sopratutto l’energia solare, sta prendendo piede nelle case dei cittadini privati. Prima di poter installare un impianto di pannelli solari è bene calcolare quanta sarà la resa energetica nel corso degli anni e se quindi conviene spendere una cifra abbastanza alta per questo tipo di impianto Da oggi potrete calcolare il vostro potenziale energetico anche on-line!

Il servizio che fa tutto ciò si chiama RoofRay e si basa su Google Maps.
Basterò inserire il vostro indirizzo di casa e realizzare un quadrato intorno alla vostra abitazione per avere in pochi secondi l’analisi completa del rendimento solare delle vostra zona!
Dopo aver analizzato le prestazioni della vostra zona potere inoltre effettuare un calcolo on-line sul rendimento e la spesa per l’installazione di un impianto ad energia solare.
 
 
Di Muso (del 01/03/2012 @ 19:07:26 in Informatica, linkato 17805 volte)
tratto da : blog.it   e  The Wall Street Journal


Un’azienda chiamata Albine ha prodotto un add-on che impedisce a Google di tenere d’occhio le nostre ricerche. Per il momento si parla di disponibilità esclusiva per Firefox, ma una conversione per altri popolari browser è in corso di studio.

La tecnologia dell’add-on è stata acquisita da una security firm chiamata Moxie Marlinspike, e consiste nel piazzare un “intermediario” che fa da filtro tra noi e Google, impedendo al motore di ricerca di conoscere i responsabili di una data ricerca. Questo semplice meccanismo non è completamente dissimile dall’escamotage che ha attuato Amazon per potenziare le ricerche per il suo browser, Silk, pensato apposta per il Kindle Fire.

Ovviamente va fatto notare che Silk usa questo tramite per aumentare la velocità del browsing, e che l’anonimato nei confronti di Google è un effetto collaterale (voluto o meno da parte di Amazon). Questo add-on, che l’azienda ha chiamato semplicemente Protected Search, è rivolto a chi vuole oscurarsi da qualsiasi motore di ricerca.

Purtroppo, almeno per quanto riguarda i più paranoici, Protected Search è impotente contro i servizi in cui è necessario fare login come Google+ e Gmail. La tecnologia originariamente usata da Marlinspike è già in giro da un paio d’anni, ma l’acquisto da parte di Albine ha fatto sì che fosse possibile investire nel progetto e preparare una nuova versione capace di supportare per bene le ultime uscite di Firefox.

Albine è uno start-up che sembra intenzionato a monetizzare l’intenso desiderio di una fetta di utenza di uscire dal gioco del tracking online - Protected Search è gratuito, ma altri servizi di Albine sono a pagamento. In questi giorni la stessa Mozilla è salita su quello che sembra ormai un carrozzone (nonostante le buone intenzioni): l’abbiamo vista annunciare addirittura al TED la disponibilità del proprio add-on, Collusion, utile per scoprire chi “ci dà la caccia” per i siti. Sistemi volontari e no-profit come Tor sono invece disponibili già da anni per chi è abbastanza smaliziato e paziente da imparare ad usarli.

 
Di Muso (del 21/08/2008 @ 18:54:00 in Informatica, linkato 2151 volte)

Da geekissimo:

La cosa che mi da più fastidio delle registrazioni on-line è la necessità di dover inserire il mio indirizzo e-mail per poi confermare, attraverso un link, la mia registrazione.
Fortunatamente ho trovato di risolvere il problema: un servizio on-line che mi permette di creare in 2-3 secondi il mio indirizzo e-mail personalizzato.
Il servizio si chiama FilzMail ed usarlo e una cosa veramente banale.
Tutto ciò che bisogna fare è scegliere un nome utente e premere sul tasto “create filzmail”.
Fatto ciò avremmo la nostra nuovissima casella di posta che sarà composta da: nomescelto@filzmail.com!!! Quanto ci avremmo messo? 5 secondi al massimo!!!
Ogni casella e-mail ha una durata di 24 ore… Dopo questo periodo tutto il contenuto e lo stesso indirizzo si distruggeranno in maniera completamente automatica.
Possiamo estendere la durata del nostro indirizzo e preservane il contenuto per altre 24 ore in maniera completamente gratuita utilizzato l’apposito tasto.
In qualsiasi momento è possibile cancellare l’indirizzo e-mail e il contenuto semplicemente utilizzando il tasto delete.
 
Di Muso (del 29/11/2008 @ 18:21:50 in Informatica, linkato 6452 volte)

Ovvero: ma cos'è sto Spring, che ne parlano tutti?!?

A volte, si sente dire che:
  • Spring è un altro MVC (stile Struts), 
  • oppure che è una implementazione di AOP.
  • o ancora, si liquida dicendo che è una libreria, senza specifiicare che fa.

Queste cose sono vere ma non danno il quadro completo della situazione.

Vediamo di capire, in breve, di cosa si tratta veramente.

Il Framework Spring viene aescritto per la prima volta dal libro di Rod Johnson:
"J2EE Expert One-on-One J2EE Development without EJB".
Il libro è il seguito di un altro libro ("Expert One-on-One J2EE Design and Development") in cui si cerca di aiutare gli sviluppatori Java a gestire correttamente lo sviluppo utilizzando J2EE.

La Java2 Enterprise Edition è, come è noto, la piattaforma definita da Sun per la realizzazione di applicazioni Java di classe Enterprise.

I punti cardine sono:
  • uno strato Web, composto da JSP e Servlet, per il front-end,
  • e uno strato EJB, di back-office, che contiene i cosiddetti "business object"
In teoria, separare la logica di business  dalla presentazione, è una buona idea.
L'avere un contenitore, che fornisce dei servizi come le transazioni, e ne gestisce il ciclo di vita, è una ottima idea.

Gli EJB soffrono però di una grande complessità. Sono difficili da capire, e pesanti da implementare.

Nella pratica, molti progetti hanno avuto problemi a causa di un uso scorretto degli EJB.

Nel suo primo libro, Johnson ha cercato di spiegare come sviluppare applicazioni
utilizzando correttamenet il J2EE
(EJB compresi).

Nel suo secondo libro, invece Johnson va più avanti e propone lo sviluppo J2EE ma senza utilizzare gli EJB.

O meglio, più correttamente, senza forzatamente incapsulare la business logic negli EJB.

Gli EJB rimangono utili, ma sono per certi scopi.

Invece, per i Business Object, Johnson, riprendendo una scuola di pensioro diffusa, propone di usare dei POJO.

POJO è un termine terribile e suggestivo nello stesso tempo.

Terribile perchè è un "non termine": un POJO è una classe java semplice, senza ammennicoli.

POJO significa infatti Plain Old Java Object (Vecchio Semplice Oggetto Java).

E' suggestivo  però, perchè evoca la semplicità come un qualcosa in più.

Non era infatti "less is more" il motto di Java (1.0)? Ho ancora il whitepaper di Java, da qualche parte, che fa una grandissima sviolinata al riguardo.

I POJO però sono troppo semplici, e per essere gestiti correttamente,
hanno bisogno di inizializzazione, gestione dipendenze e altri aspetti.

Per gestire i POJO, Johnson propone il framework Spring, fresco e leggero come l'aria primaverile  (anche se a mio avviso, nella versione 2.0 quest'aria diventando un po' afosa...).

In pratica Spring è un framework che permette di sostituire il contentitore di EJB J2EE, e di fornire a dei POJO servizi similari a quelli offerti dal J2EE, ma senza EJB.

In realtà, ci sono molte altre idee innovative in Spring , come l'Inversione del Controllo, l'uso intensivo di Unit Test eccetera.

Tra le numerose funzioni offerte, c'è anche un semplice framework MVC, l'Aspect Oriented Programming, l'integrazione con una gran quantità di tecnologie (Hibernate per esempio viene usato spesso insieme a Spring).

In tutto sempre condito da una grande semplicità di gestione.
tratto da JavaJournal

Quindi vi consiglio anche di legervi questoi "Spring MVC, Inversione del Controllo e Dependency" Prima Parte e Seconda Parte su Java Italian Portal
 
Di Muso (del 08/11/2011 @ 17:04:15 in Blogosfera, linkato 3498 volte)
tratto da: Andrea Beggi, come indicato dall'autore il seguente articolo e' coperto da Licenza Creative Commons

La sicurezza della maggior parte dei nostri account dipende da un solo fattore di autenticazione, il che è abbastanza rozzo e non particolarmente sicuro; questo fattore è la password: un oggetto che può essere indovinato, forzato, smarrito, trovato in un cassetto e così via. In pratica, per accedere a un sistema, oltre al nome utente mi basta “qualcosa che so”.

Aggiungere un fattore aumenta drasticamente la sicurezza, oltre a “qualcosa che so”, mi serve “qualcosa che ho”. Un esempio noto a tutti è il bancomat: il PIN (che “so”) non serve senza la tessera (che “ho”). Un caso simile sono i token forniti dalle banche per i servizi online, ma in quel caso la sicurezza è ulteriormente incrementata perché si aggiunge il fattore tempo: le password che il token mi aiuta a generare non sono riutilizzabili (one-time password) e funzionano solo in un determinato arco di tempo.

Qualcuno potrebbe obbiettare che anche “qualcosa che ho” può essere rubato, e infatti il terzo strato di sicurezza è quello biometrico: “qualcosa che sono”. Impronte digitali o della retina o vocali, o altre forme di identificazione personale possono essere utilizzate per raggiungere un livello di sicurezza molto elevato, se combinate con i fattori visti prima. (Se poi vi picchiano per estorcervi la password, vi rubano il portafoglio per la tessera magnetica e vi cavano un occhio perché serve la vostra retina, avete un problema più grosso).

La password del vostro account Google vi fa accedere  alla vostra casella Gmail e a tutta la serie dei servizi forniti da Big G; inoltre serve per autenticarsi su tutti quei siti di terze parti che avete autorizzato nel tempo. E’ evidente che si tratta di qualcosa che deve essere custodito con la massima cura e deve essere ragionevolmente complesso.

Google stessa ha tutto l’interesse perché  il bouquet della sua offerta sia il più possibile sicuro, in modo da tranquillizzare gli utenti che vi si sono affidati. Per questo ha introdotto la possibilità di attivare su tutti gli account la verifica in due passaggi. Il processo è spiegato in dettaglio nella pagina dedicata. Vediamo di chiarire alcuni dubbi che potrebbero sorgere.

Intanto: come funziona? Una volta attivata, per accedere al vostro account Google (il caso più frequente è la posta), dovrete inserire come sempre la vostra password, dopodiché vi verrà richiesto un codice numerico che verrà immediatamente mandato via SMS. Al momento dell’inserimento, potete decidere se mantenere “registrato” il computer che state usando per un periodo di 30 giorni. Cosa significa? Se decidete di non registrare il computer, il codice verrà richiesto anche agli accessi successivi, mentre nel caso opposto passerà un mese; potete quindi discriminare tra un computer “temporaneo” ed il vostro.

Anche se la password viene rubata o intercettata, un malintenzionato non potrà accedere alla casella perché sprovvisto di PIN, e quello che avete usato sul computer non sicuro è scaduto pochi secondi dopo l’utilizzo. In pratica, il PIN rende la password ogni volta nuova, unica, utilizzabile una sola volta e in un arco ristretto di tempo. Non male.

Analogamente alla spiegazione precedente, adesso i fattori sono due: qualcosa che “sapete” (password) con qualcosa che “avete” (il cellulare). Inoltre, la sicurezza è ulteriormente aumentata dalla password one-time che scade dopo pochi secondi. Naturalmente in questo caso la vostra password originale non cambia, è l’unione con il PIN che la rende unica ogni volta. Anche se qualcuno viene a conoscenza, indovina o ruba la password, essa è inutile senza il vostro cellulare.

Per attivare la verifica in due passaggi (2 step authentication) è necessario collegare un telefono cellulare al vostro account Google. Il numero verrà utilizzato solo per l’invio dei PIN necessari all’autenticazione. Se possedete uno smartphone, potete anche utilizzare in alternativa un’apposita applicazione gratuita fornita da Google. Il dispositivo va autorizzato tramite un codice o un QR code, e da quel momento in poi il PIN sarà fornito da Google Authenticator, che in pratica trasforma il vostro smartphone in un token software concettualmente analogo ai token forniti dalle banche o dalle aziende per l’accesso VPN. Authenticator esiste per Android, iCoso e BlackBerry.

Ma non tutte le applicazioni supportano la 2 step authentication: il caso più comune sono i client di posta e le applicazioni desktop che accedono ai servizi Google. In questo caso vanno create delle password “dedicate” per ciascuna applicazione. La spiegazione di Google è un po’ fumosa, al riguardo. In realtà il concetto è semplice: per le applicazioni che non supportano il PIN (G. lo chiama “codice di verifica”) è necessario far creare dal sistema una nuova password. Benché sia possibile utilizzare la stessa per diverse cose, è più flessibile fare in modo che ciascun programma abbia la sua, in modo da poter in qualunque istante revocare la validità delle credenziali di una singola applicazione. E’ per questo che al momento della creazione viene chiesta un’etichetta: in modo da poter distinguere. Esempio (brutto): vi rubano il portatile ma voi potrete disattivare le credenziali di Mail o di Outlook senza che la posta e la sincronizzazione sul vostro Android/iPhone/BlackBerry smetta di funzionare. Fate attenzione che la password generata viene mostrata una sola volta, se la dimenticate, dovete cancellarla e ricrearla, quindi nella applicazione in cui la userete assicuratevi di selezionare “ricorda password”, a meno che non vogliate usarne una nuova di zecca ogni volta.

“Ma ho lasciato il cellulare (o lo smartphone) a casa, come faccio a ricevere il PIN?” C’è una soluzione: durante il processo di attivazione potrete stampare una tabella analoga a quella che vedete nell’immagine a lato, con una serie di PIN utilizzabili una sola volta in caso non disponiate temporaneamente del dispositivo di autenticazione che avete registrato. E’ una soluzione meno “robusta” perché i codici non scadono, ma è ugualmente “una cosa che avete” e non è riutilizzabile. Naturalmente dovete tenere questi codici al sicuro, nel vostro portafoglio, oppure online su un altro servizio. Potete generare nuovi “pin pad” accedendo alle impostazioni della 2-step-authentication nel vostro account Google.

L’autenticazione in due fattori aumenta drasticamente la sicurezza del vostro account e lo protegge da intercettazioni, furti e altre pratiche illecite. Utilizzando questo processo si possono tagliare fuori gran parte degli attacchi più banali e alla portata di molti, rendendo il vostro account meno “appetibile” di altri più vulnerabili. Un plauso a Google che in questo caso dimostra attenzione per la sicurezza dei suoi utenti.

 
Di Muso (del 26/08/2008 @ 17:00:29 in Politica, linkato 3390 volte)

da Pandemia:



E' stato un piccolo shock, lo ammetto, sentire il discorso del Primo Ministro di Singapore al National Day Rally - una sorta di festa nazionale - del 17 agosto scorso e non sono l'unico ad aver avuto questa reazione.

Singapore è un regime in cui la libertà di espressione (e altre libertà) non è garantita e se ne potrebbe discutere ore. Non è questo l'argomento di questo post.

Confrontata con l'Italia la politica di Singapore sembra avanti anni luce. Le ragioni sono molteplici, ma ne cito solo alcune riferite al campo della comunicazione e della partecipazione rese possibili dai nuovi media e da Internet.

Nel suo discorso il Primo Ministro, in ordine sparso:

  • effettua una dimostrazione della tecnologia di Qik per la trasmissione di video live dal telefonino;
  • cita Singapore come paese che usa attivamente Facebook per comunicare con i cittadini;
  • cita buone pratiche di altri paesi nel mondo, in Asia, da cui prendere esempio;
  • afferma che alcuni servizi sono e devono essere 24/7, come aprire una impresa (in 20 minuti), pagare le tasse online con facilità, avere il rinnovo del passaporto subito o quasi;
  • Internet cambia il rapporto tra politica e cittadino e il Governo ha il dovere di educare i cittadini ad un uso consapevole e corretto della rete.
Prendiamo ora la prima e la seconda linea di tutti i partiti italiani, al governo e all'opposizione, in Parlamento e fuori. Non mi viene in mente un solo nome di politico capace di fare, nel nostro piccolo, un discorso simile in un incontro politico nazionale pubblico, con tale visione e tale dimestichezza con la tecnologia.

Dico però che coltivare l'idea di un paese che possa sfruttare Internet per ridurre il divario tra cittadini e vita pubblica, tra cittadini e politica, non è utopia se all'estero queste cose succedono. Siamo sulla stessa Terra dopo tutto, no?

Voglio essere ottimista e mi limito a dire che abbiamo tanto da imparare.

Questo è il primo passaggio della parte del discorso sui nuovi media sintetizzata in un PDF e completamente online in video (12 minuti circa).

Our children will grow up in a completely different world and we have to prepare them and prepare Singapore society for this world. One of the biggest changes that would affect us is the Internet. And new media is pervasive and fast-moving. Everyone is plugged in and connected. People are blogging, engaging one another, organising themselves online, doing politics online. We used to talk about grassroots. Now we have to think about net roots, people on the Internet.

Via Media Futurist e FriendFeed.
 
Di Muso (del 05/06/2007 @ 16:59:12 in Informatica, linkato 2437 volte)

Tratto da http://attivissimo.blogspot.com/

Dal 30 maggio iTunes, il popolarissimo negozio online di musica scaricabile legalmente a pagamento, offre canzoni dal catalogo della EMI prive di lucchetti digitali o DRM. L'offerta si chiama iTunes Plus e offre file in formato AAC a 256 kbps liberamente copiabili e riproducibili su qualsiasi lettore che supporti il formato AAC.

I prezzi dei brani sono differenziati: 99 eurocent per quelli con DRM, 1,29 euro (2 franchi svizzeri, sarebbero 1,21 eurocent al cambio di oggi) per quelli senza DRM. I prezzi dei video musicali sono identici per le due versioni.

Le tracce precedentemente acquistate in versione lucchettata possono essere convertite, se disponibili senza DRM, pagando 30 eurocent per ciascuna (30% del prezzo base per gli album interi): basta avviare il programma iTunes, selezionare la sezione iTunes Plus e poi Aggiorna la mia libreria. Viene chiesto se si vuole impostare iTunes Plus come preferenza, in modo da essere sempre avvisati se esiste la versione senza DRM di un brano. E qui comincia il calvario.

Anche in iTunes Plus c'è il curioso limite ai minori di tredici anni nelle condizioni di servizio, che includono altri cavilli interessanti e francamente demenziali come il divieto di usare come suoneria del cellulare una canzone acquistata (presumo sia perché si ricadrebbe nella riproduzione in pubblico del brano). E se risiedete in Svizzera, vi beccate le paginate delle condizioni in tedesco e basta. Buona fortuna.

Vanno notate le condizioni d'uso dei brani senza lucchetti: "Lei è autorizzato a copiare, memorizzare e masterizzare Prodotti iTunes Plus come ragionevolmente necessario per uso personale, non commerciale". E bisogna sempre ricordare chi è che comanda qui: "iTunes si riserva il diritto di modificare le Regole di Utilizzo in ogni momento". Interessante. Che cosa succederà, in tal caso, alla musica che ho già comprato? Se San Steve Jobs decide che non ho più diritto di masterizzare, il mio lettore di CD in auto diverrà fuorilegge se ci suono le canzoni di iTunes regolarmente pagate?

C'è poi la chicca da Grande Fratello orwelliano: "Il servizio è attualmente disponibile solo in Italia e non è disponibile in nessun altro paese". Bugia, bugia! Mi sa che la frase è mal formulata. E poi: "Lei accetta di non utilizzare o tentare di utilizzare il servizio al di fuori di detto territorio, ed accetta che iTunes possa utilizzare strumenti tecnologici per verificarne l'osservanza da parte sua". Ma scusate, che crimine commetto, che danno causo se uso iTunes in un altro paese? I soldi che ho pagato cessano magicamente di valere quando varco la frontiera? Vuol dire che mentre sto a Lugano o a Vienna non posso legalmente usare iTunes? E allora le mie canzoni comprate su iTunes sono legali o no? Sono complicazioni vessatorie come queste che imbrigliano il mercato della musica legale.

Per non parlare, poi, di altre perle come questa: "22. Legge applicabile. Il presente Contratto e l'utilizzo del servizio sono governati dalla legge inglese." Uhm, scusate, ma che cosa volete che ne sappia io (e specialmente il cliente medio) della legge inglese? Da quando le leggi inglesi valgono in territorio italiano (o svizzero, dove mi trovo ora)? E iTunes è una società lussemburghese. Non è che devo sapere anche le leggi del Granducato, vero?

Superate le forche caudine del contratto, l'interfaccia di iTunes è di una semplicità disarmante: si clicca e si compra, pensa a tutto il software (iTunes memorizza i dati della carta di credito). L'unica pecca che ho notato è che manca un'indicazione chiara della presenza o meno del lucchetto digitale, anche se lo si può dedurre dal prezzo (almeno per i brani singoli) prima di acquistare. Per i brani acquistati, Sheldon Pax ha segnalato che il menu Informazioni dei singoli brani presenta dati differenti: "Doc. Audio AAC acquistato" per i brani senza DRM, "Doc. Audio AAC protetto" per quelli con DRM. Inoltre i file con DRM hanno l'estensione m4p, quelli senza DRM hanno l'estensione m4a.

Va notato, inoltre, che non tutti i brani sono disponibili in versione senza DRM; soltanto EMI, per ora, ha adottato questa formula commerciale, e non tutti i suoi brani sono già disponibili in versione senza lucchetto (Speed of Sound dei Coldplay, che avevo già acquistato in versione single, non c'è, e quindi non posso neppure convertirla al pagando 30 cent). Gli artisti già disponibili includono i Coldplay (sic), i Rolling Stones, Norah Jones, Frank Sinatra, i Pink Floyd e una decina di album di Paul McCartney (senza Beatles).

Ma sono davvero scomparsi tutti i lucchetti? Non proprio. Certo, i brani senza DRM sono copiabili liberamente e riproducibili su qualsiasi lettore (e convertibili in MP3, sia pure al prezzo di una leggera perdita di qualità), ma al loro interno ci sono informazioni personali sull'acquirente.

La scoperta è di Ars Technica, che sottolinea che i dati sono presenti in tutte le canzoni acquistate presso iTunes, non solo quelle senza DRM, e le istruzioni per verificare queste informazioni annidate sono pubblicate da Tuaw.com. E' sufficiente aprire un file musicale con un editor esadecimale (va bene anche un editor di testi come TextEdit del Mac) per trovarci, in chiaro, il proprio nome e cognome preceduti dalla chiave name. Ci sono anche la data e l'ora d'acquisto.

Perché Apple non ha speso qualche parolina del suo interminable contratto d'uso per informare gli utenti di questo fatto? Non penserà certo che possa essere un sistema per tracciare chi distribuisce i brani agli amici o nei circuiti P2P (cosa vietata dal contratto), perché i dati sono perfettamente modificabili da chiunque con un banale editor (ho verificato) senza alterare il brano, per cui non hanno alcuna valenza probatoria. Ci si potrebbe scrivere il nome di qualcuno che ci sta antipatico e poi accusarlo di pirateria, per esempio.

E allora a cosa serve? Ars Technica ha una teoria: la raccolta di dati statistici. Il programma iTunes potrebbe comunicare ad Apple se un utente ha sul proprio disco brani che appartengono ad altri utenti e quindi si è macchiato di pirateria. Ma è soltanto una teoria, appunto. Quel che è certo è che Apple ha perso una buona occasione per dimostrarsi trasparente.

 
Di Muso (del 14/08/2007 @ 15:35:10 in Informatica, linkato 2872 volte)

COS'E'  -  COME SI USA  -  A COSA SERVE

Tumblr

Il tumbleblog è semplicemente un blog molto minimale, utile per appuntare piccoli pensieri, link ed altre informazioni che vogliamo condividere: i contenuti sono brevi, piccole istantanee, a volte solo un link od una citazione.
Spesso non c’è un titolo per ogni post ma sono raccolti tutti insieme sotto lo stesso giorno, pur rimanendo tutti elementi separati.

Tumblr è un servizio che permette di creare il proprio tumbleblog su un dominio di terzo livello (nomeblog.tumblr.com) oppure legato ad un proprio dominio: si possono inserire testi, immagini (vengono automaticamente ridimensionate ed adattate alla pagina), video, link citazioni, o conversazioni.

Questo ne e' un esempio, ed ovviamente e' il mio!!! PlasmaTumbleblog

Pandemia scirve a proposito dei Tubleblog:

Cos'è Tumblr? Rispondo con le parole di Luca De Biase:

Tumblr è il più facile sistema per pubblicare online che si sia visto finora. Si digita www.tumblr.com. Si indica mail, password e nome provvisorio del sito che si vuole creare. Si riceve una mail di conferma e si parte. Il che significa trovarsi di fronte a sei grandi bottoni, ciascuno dei quali serve a fare una delle tipiche operazioni che si svolgono in rete: scrivere un post, aggiungere una foto, o un video, o una citazione, o un link, o una conversazione. Si può essere online in due minuti. Due di numero. Niente scherzi.

Il fenomeno, in qualche modo associato a Twitter nel suo essere minimale e di successo, sta prendendo piede anche in Italia, con metriche difficili da definire. Google in italiano trova circa 800 risultati ad oggi. Tommaso ha fatto un rapido censimento di chi, tra i blogger italiani, ha deciso di aprire una succursale su Tumblr. Tommaso stesso non ha un blog e ha cominciato ad usare questo strumento come suo blog principale.

Da parte mia lo uso con soddisfazione per salvare immagini, appuntarmi articoli da riprendere prendendone una citazione, ricordarmi di video curiosi o che mi riguardano, segnarmi alcuni frammenti di chat memorabili. Non è perfetto ma funziona. Un blocco di appunti per me, prima che per altri che, se vogliono, possono comunque filtrare la realtà del web attraverso i miei occhi. Un passatempo forse utile per chi convidive i miei stessi interessi.

E' impegnativo? Niente affatto. Dopo aver fatto come descritto da Luca De Biase, non ho fatto altro che copiarmi nella barra dei preferiti del browser, trascinandolo, il link, detto bookmarklet, con il quale intervenire su Tumblr. Ogni qual volta mi trovo su una pagina web da appuntare per una citazione, ad esempio, evidenzio il testo e premo sul link "share on Tumblr". Appare subito una finestrella dove posso controllare che Tumblr abbia estratto il testo, premo il bottono "create a link" e il gioco è fatto. Il blog su Tumblr è aggiornato automaticamente e l'operazione mi ha richiesto pochi secondi. Provare per credere.

Link: Tumblr e la lista italiana di Tommaso.

 
Di Muso (del 05/12/2008 @ 15:10:02 in Blogosfera, linkato 1528 volte)

Dato che mi capita sempre pu' spesso di dover organizzare eventi con le persone piu' disparate vi consigli questo post dove vengono censit o recensiti alcuni dei siti piu' importatnti. Mandatory avere almeno e-mail o numero cell.

http://www.technotizie.it/frame/33952/internet-organizzare-e-gestire-eventi-online--i-migliori-servizi-

 
Come avevo accennato in vari post il cambio contratto con Vodafone non e' stato del tutto indolore.
Passare da contratto a prepagato mi e' costato 24 giorni di buio, cioe' non ho potuto utilizzare la mia sim.
Da qualche tempo, per controversie tra gli utenti e i gestori di telecomunicazione, e' attivo presso la regione di appartanenza un servizio apposito di conciliazione. In Lombardia si chiama CORECOM "Comitato Reguionale per le Comunicazioni" e organizza incontri conciliatori tra utente e compagnia di telecomunicazione. Per esmpio tra me e Vodafone (o meglio un rappresentante della compagnia).
La procedura e' molto semplice, si compila un documento che si trova on-line sul sito del CORECOM, spiegando sommariamente il perche' si chiede il loro intervento, lo si manda per fax e si aspetta di essere contattati.
Si riceve una mail o un fax dove, se anche la controparte accetta, si viene convocati presso il CORECOM.
Nel mio caso, dopo la procedura descritta, sono stato convocato dal CORECOM per incontrarmi con un responsabile delegato di Vodafone.
All'incontro e' sempre presente anche un funzionario del CORECOM detto anche conciliatore.
In questo incontro a tre si parla e si espongono i fatti, i problemi e le richeste, il tutto in presenza appunto di un conciliatore che facilita la discussione e la ricerca di una soluzione condivisa.
Nel caso di arrivi a questa concililazione il tutto si risolve a questo livello, diversamente l'utente e' libero di rivolgersi alla magistratura o comunque proseguire con le azioni che riterra' opportune.
Indipendentemente dall'esito di questi incontri trovo molto utile ed esempio di civilta' aver l'opportunita' di dialogare con la propria compagnia telefonica in merito ad un problema o torto che si pensa di aver subito, cercando una soluzione condivisa senza dover arrivare a denunce o altro.
Quindi non posso che consigliare, se avete problemi con la vostra compagnia telefonica, rivolgeteci al CORECOM.
 
Di Muso (del 04/03/2011 @ 14:42:56 in Informatica, linkato 2405 volte)
Molti si chiederanno come poter inserire codice HTML nei vari post senza incasinare il tutto.
Gli utenti di dBlog non fanno eccezione, fortunatamente il Web, il mitico WWW ci viene in aiuto.
Ecco due servizi che parsano il vostro codice e vi generano del testo opprtunamente modificato da copiare e incollare dove ritenete necessario.

Blogcrowds

Simplebits

 
Di Muso (del 19/03/2008 @ 14:12:54 in Vendesi, linkato 6077 volte)

Postato la prima volta il 14/05/2007 letto 114 volte, lo ripropongo a quasi un anno di distanza (aumentato per portarlo al primo posto tra i piu' letti SONO DISONESTO), con modifica del prezzo e possibilita' di permuta con moto Enduro.

Sono disperato ma devo, dopo 5 anni di onorato servizio, sono costretto a vendere la mia bella bimba, anche perche' ne sta' arrivando uno vero, io e il mio zainetto non potremo circolare su due ruote per un po' di tempo!!




Moto Borsa Tuta Pelle Pioggia Caschi Stivali X2 persone

INCREDIBILE VENDO TUTTO !!!!!!!! MOTO PIU' ACCESSORI PER 2 PERSONE !!!!!!
Piu precisamente per una coppia
(visto che io e il mio zainetto DOBBIAMO smettere per un po' ! ! ! !)
ECCO I NUMERI:
1 Moto
3 Borse
4 Tute
2 Caschi
1 Stivali
2 Guanti
2 Paraschiena
1 Giubbotto
VENDO TUTTO IL PACCHETTO A 4800 EURO !!!!!


HAI DECISO DI DIVENTARE UN MOTOCICLISTA?
VORRESTI POTER COMPRARE TUTTO IL NECESSARIO IN UNA VOLTA !!
QUESTA OCCASIONE FA PER TE , MOTO SUPERACCESSORIATA E
ABBIGLIAMENTO PER 2 PERSONE TUTTO A SOLO 5800 EURO!!!

OFFERTA STREPITOSA COMPOSTA DA:
Moto Kawa ZX6R 2002 FANTASTICA tenuta in maniera perfetta,
uniproprietario, sempre in garage, tagliandata
SOLO 16000 KM !!!!
- Tubi in treccia
- Pompa freno anteriore Radiale Discacciati + originale
- Monoammortizzatore Holins + originale
- Sottocodone e frecce in vetroresina + originali
- Parafango con scritta ZX6R

LE MODIFICHE APPORTATE SONO TUTTE REVERSIBILI AVENDO TUTTI I PEZZI ORIGINALI !!!

- Cavalletto posteriore
- Borse morbide laterali per moto sportiva (foto disponibile)
fantastiche molto capienti e antipioggia
- Borsa serbatoio con calamita (foto disponibile)

ABBIGLIAMENTO
Tuta in Pelle 2Pezzi Traforata su misura GIUDICI X UOMO (foto disponibile)
Colore: Bianco - Nero - Argento
Inserti in Kevlar sotto le braccia e tra le gambe, semicuscinetto sulla schiena.
Protezioni Rigide gomiti e ginocchia, inserto per paraschiena.
Divisibile quindi si puo' usare il Giubbotto separatamente.
(ovvio che se e' su misura per me va bene piu' o meno per le seguenti misure)
per uomo altezza 1,70/1,85 peso 70/80Kg
La tuta e' perfetta!!!!!!!!!

Tuta in Pelle 2Pezzi su misura GIUDICI X DONNA (foto disponibile)
Colore: Bianco - Nero - Rosso
Protezioni Morbide gomiti e ginocchia.
Divisibile quindi si puo' usare il Giubbotto separatamente.
per donna altezza 1,60/1,75 peso 50/60Kg

Paraschiena completo Dainese per uomo (foto disponibile)
Paraschiena lombare Tua (foto disponibile)

Stivali SiDi VERTEBRA 2
Nero misura 44/45

Casco ARAI Helmet Astro J (foto disponibile)
Colore Bianco Nero e Grigio
Misura L

Casco Shark S500 (foto disponibile)
Nero Opaco
Misura S

Tuta antipioggia e antivento Moto Line (foto disponibile)
Colore Nera e Verde
Richiudubile in comodo marsupio portatile
Misura XL

Tuta antipioggia e antivento Roby Rose (foto disponibile)
Colore Verde, Bianca e Violetto
Misura M

Giubbottino senza maniche Spidy arancio fluorescente (foto disponibile)

Guanti Pelle Dainese taglia XL(foto disponibile)

Guanti in Tessuto Scott taglia M misura 9(foto disponibile)

Se volete vedere tutte le foto potete Contattarmi via MAIL stmusetti@libero.it
Per il resto delle informazioni 3382857816

Il massimo sarebbe vendere tutto in blocco, alternativamente vendo il pacchetto
diviso in due :
1- Moto e accessori moto 3800 euro tratt.
2- Abbigliamento per moto 1200 euro tratt.

 
Di Muso (del 20/06/2007 @ 14:06:50 in Informatica, linkato 3042 volte)

Ecco due estratti da blog che seguo regolarmente, fate molta attenzione e leggetevi, oltre i blog indicati, i link suggeriti!!!

E' sicuramente la notizia del momento: ne parlano PC al Sicuro, Punto Informatico e, in inglese, Slashdot, The Register, Websense, Trend Micro e ZDNet. Symantec elenca alcuni dei siti compromessi dall'attacco in corso da sabato scorso ai danni di un enorme numero di siti, principalmente italiani.

L'attacco è stato molto improvviso: ha preso inizio con un'infezione ai danni di oltre un migliaio di siti Web, prevalentemente italiani, che usano Internet Information Server di Microsoft; da lì è partito un contagio esponenziale.

Secondo alcune indicazioni, il provider maggiormente colpito è Aruba. I siti infettati, se visitati con un computer Windows (con qualsiasi browser) non opportunamente blindato, iniettano automaticamente nel computer del visitatore del codice ostile che consente ogni sorta di malefatta, compreso il furto di dati personali.

E' importante, per gli utenti, tenere presente che nessun genere di sito è al sicuro: risultano coinvolti anche rispettabilissimi siti commerciali e di comuni e pubbliche amministrazioni. La trappola scatta semplicemente visitando una pagina Web con un computer Windows (gli utenti Mac e Linux sono sostanzialmente immuni).

Chi usa Windows deve aggiornare appena possibile il proprio antivirus e tutti i programmi che interagiscono con Internet, oltre al proprio sistema operativo, perché l'attacco sfrutta anche falle in Apple Quicktime e WinZip. Va detto che si tratta sempre e comunque di vulnerabilità che sono già state risolte dai produttori, per cui la cosa migliore è appunto assicurarsi che il proprio computer sia completamente aggiornato, usando per esempio il servizio di verifica gratuita di Secunia.

- Contromisure

per gli hoster:

1)vigilare su eventuali vulnerabilta' e tappare le falle immediatamente
(non come hosting solutions che avvisata se ne è beatamente fregata)
2)Segnalare il problema ai clienti e modificare preventivamente tutti i siti che contengono codice infetto

per gli utenti:

1) aggiornare con tutte le patch i loro sistemi ed anche i programmi con secunia inspector
2) usare account limitato
3) utilizzare un AV efficace (ma l'antivirus non basta piu')
4) bloccare con un firewall gli Ip pericolosi
5) usare una sandbox sul browser (sandboxie)
6) non usare I.E. (il 15% degli utenti di questo blog usa I.E. 6 che senza sandbox è veramente un colabrodo )
7) leggere la posta via web ed utilizzare un servizio valido tipo gmail
8) usare antirootkit (piu' se ne usano e meglio è ... gmer, darkspy,icesword,....)

Eventualmente

9) usare hips (host-based intrusion-prevention system)
10) virtualizzazione del sistema (wmare, virtual pc , ecc..)

Ma forse conviene utilizzare s.o. diversi da win per la navigazione se continua di questo passo
ed io sono uno di quelli a cui non frega nulla delle guerre di religione tra sistemi operativi
uso qualsiasi cosa possa essere utile.

Fonti:

- http://attivissimo.blogspot.com/

- http://maipiugromozon.blogspot.com/

 
Di Muso (del 11/02/2008 @ 13:53:33 in Politica, linkato 1973 volte)

Ho trovato questo nuovo prodottino per la pubblicazione di documenti PDF sul proprio sito, se puo' interessare trovate tutte le info su  www.issuu.com.

Nel frattempo io ne approfitto e testo il servizio pubblicando il PDF delle "Primarie Dei Cittatidini" del buon Beppe Grillo.

 
Di Muso (del 10/12/2009 @ 13:18:28 in Tecnologia, linkato 1885 volte)

Ho aderito con piacere a questa campagna per cercare di porre fine agli effetti nefasti del Decreto Pisanu e di questo ne sia seguito a livello normativo.

wifi_zone

Il 31 dicembre 2009 sono in scadenza alcune disposizioni del cosiddetto Decreto Pisanu (”Misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale”) che assoggettano la concessione dell’accesso a Internet nei pubblici esercizi a una serie di obblighi quali la richiesta di una speciale licenza al questore.

Lo stesso Decreto, inoltre, obbliga i gestori di tutti gli esercizi pubblici che offrono accesso a Internet all’identificazione degli utenti tramite documento d’identità .

Queste norme furono introdotte per decreto pochi giorni dopo gli attentati terroristici di Londra del luglio 2005, senza alcuna analisi d’impatto economico-sociale e senza discussione pubblica. Doveva essere provvisoria, ed è infatti già scaduta due volte (fine 2007 e fine 2008) ma è stata due volte prorogata.

Si tratta di norme che non hanno alcun corrispettivo in nessun Paese democratico; nemmeno il Patriot Act USA, approvato dopo l’11 settembre 2001, prevede l’identificazione di chi si connette a Internet da una postazione pubblica.

Tra gli effetti di queste norme, ce n’è uno in particolare: il freno alla diffusione di Internet via Wi-Fi, cioè senza fili. Gli oneri causati dall’obbligo di identificare i fruitori del servizio sono infatti un gigantesco disincentivo a creare reti wireless aperte.

Non a caso l’Italia ha 4,806 accessi WiFi mentre in Francia ce ne sono cinque volte di più.

Questa legge ha assestato un colpo durissimo alle potenzialità di crescita tecnologica e culturale di un paese già in ritardo su tutti gli indici internazionali della connettività a Internet.

Nel mondo la Rete si apre sempre di più, grazie alle tecnologie wireless e ai tanti punti di accesso condivisi liberamente da privati, da istituzioni e da locali pubblici: in Italia invece abbiamo imposto lucchetti e procedure artificiali, contrarie alla sua immediatezza ed efficacia e onerose anche da un punto di vista economico.

Questa politica rappresenta una limitazione nei fatti al diritto dei cittadini all’accesso alla Rete e un ostacolo per la crescita civile, democratica, scientifica ed economica del nostro Paese.

Per questo, in vista della nuova scadenza del 31 dicembre, chiediamo al governo e al parlamento di non prorogare l’efficacia delle disposizioni del Decreto Pisanu in scadenza e di abrogare la previsione relativa all’obbligo di identificazione degli utenti contribuendo così a promuovere la diffusione della Rete senza fili per tutti.

 
Di Muso (del 21/12/2007 @ 12:38:13 in Lo sapevi che , linkato 1514 volte)

INCREDIBILE, finalmente un servizio ECCEZZIONALE via internet, scegli il vino che preferisci scaricalo, stampa l'etichetta e il gioco e' fatto! ! ! ! ! ! Qui' il video di presentazione :

http://www.vip1.easyvod.fr/flash/usbwine/usbwine.swf

 
Di Muso (del 29/07/2008 @ 12:30:00 in Informatica, linkato 2135 volte)

tratto da IL Disinformatico:

Cospirazioni reali: la falla nel DNS turata segretamente



L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Sei mesi fa, un ricercatore, Dan Kaminski della società di sicurezza informatica IOActive, ha scoperto un difetto nel funzionamento del DNS o Domain Name System: il sistema distribuito che, in estrema sintesi, smista il traffico di Internet e che quando digitate un nome di un sito lo traduce in una coordinata numerica (l'indirizzo IP) che indica dove si trova su Internet quel sito e permette quindi di raggiungerlo.

Il difetto permetteva di alterare il funzionamento del DNS in modo da fornire agli utenti delle "traduzioni" sbagliate e quindi far credere agli utenti di star visitando un sito fidato, per esempio la propria banca, mentre in realtà stavano visitando il sito-trappola, visivamente identico, di un aggressore.

La falla era potenzialmente devastante: minava alla base la fiducia nei sistemi di Internet e, come dice Kaminski, permetterebbe di prendere il controllo di Internet in dieci secondi. E' stato quindi compiuto in gran segreto uno sforzo coordinato fra i più grandi nomi del mercato informatico per turarla prima che diventasse di dominio pubblico e ne approfittassero i vandali e i criminali della Rete.

Non si tratta di un errore di programmazione di uno specifico programma, ma di una vulnerabilità insita nelle specifiche di funzionamento del DNS: praticamente tutti i programmi di gestione del DNS hanno (o avevano) questa stessa falla proprio perché seguono le specifiche tecniche. Tutti i più diffusi sistemi operativi e quasi tutti i provider erano vulnerabili: l'elenco stilato dal CERT per descrivere il problema è sterminato e contiene i nomi più in vista del settore: 3com, Alcatel-Lucent, Apple, AT&T, Belkin, Cisco, D-Link, Debian, FreeBSD, Fujitsu, Gentoo, Hewlett-Packard, IBM, Internet Systems Consortium, Mandriva, Microsoft, Novell, OpenBSD, Red Hat, Slackware, Sun Microsystems, SUSE, Ubuntu, ZyXEL, giusto per citarne qualcuno.

La vulnerabilità, oltretutto, era gravissima: permetteva a un aggressore di sostituirsi perfettamente a un sito fidato, assumendone in tutto e per tutto l'identità, beffando antivirus, antispyware, firewall e ogni altra misura di sicurezza tradizionale. Roba da mettere in ginocchio il mercato del commercio elettronico e paralizzare le aziende che dipendono sempre più dai servizi di Internet.

Il 31 marzo scorso, sedici esperti di sicurezza da tutto il mondo si sono radunati in gran segreto presso il campus di Microsoft, a Redmond, per decidere la strategia da adottare per evitare un vero e proprio disastro informatico: tenere segreta la natura della falla e coordinarsi (anche fra concorrenti) per distribuire simultaneamente la patch che correggeva il problema.

Praticamente tutti i sistemi operativi, e quindi tutti gli utenti e tutti i provider di accesso a Internet, devono applicare una o più patch al proprio software di gestione del DNS o passare a una versione aggiornata.

La segretezza non è durata a lungo, nonostante il numero ristrettissimo di persone a conoscenza del problema (complottisti, prendete nota): una delle società di sicurezza coinvolte, la Matasano Security, ha pubblicato per errore lo spiegone, che trovate in copia qui, il 21 luglio, tredici giorni dopo l'annuncio pubblico dell'esistenza della falla, dato senza dettagli e con preghiera di non discuterne pubblicamente. L'ha ritirato subito, con tante scuse, ma ormai il danno è fatto (complottisti, prendete nota anche di questo).

Ai primi di luglio, praticamente tutti i principali produttori di software (tranne Apple per OS X Server) hanno distribuito un aggiornamento dei propri prodotti che risolve la falla, per cui se avete l'aggiornamento automatico del vostro Windows, Mac o Linux, avete già fatto il vostro dovere per blindarvi. Il problema sta principalmente nelle aziende e nei provider di accesso a Internet, che per ragioni tecniche talvolta hanno esitato a installare un aggiornamento così radicale, ma chiunque abbia o gestisca un domain name server deve mettersi a posto. Presso Doxpara trovate un test (basta cliccare su Check My DNS) per sapere se il vostro provider è già a posto. Se non lo è, potete ricorrere a OpenDNS.

Nel frattempo sono già spuntate le prime forme di attacco basate su questa falla, per cui non c'è tempo da perdere. I più curiosi possono godersi Evilgrade, il video dimostrativo pubblicato da Infobyte che usa questa falla per spacciare falsi aggiornamenti dei programmi più diffusi.
 
Di Muso (del 07/09/2012 @ 12:08:49 in Lo sapevi che , linkato 7107 volte)
Scalcinet è un sito web con una semplice finalità: permettere agli utenti di offrire oggetti di loro proprietà o ricercare oggetti offerti da altri utenti.
Il tutto si svolge nello spirito di piena collaborazione della comunità, dove si spera che le reciproche necessità possano venire soddisfatte: chi non ha più bisogno di un oggetto, invece di buttarlo, può trovare qualche persona interessata ad esso e, viceversa, chi ha bisogno di qualche oggetto può sperare di trovare qualcuno che lo offra gratuitamente.

Lo spirito principale del sito è la totale assenza di fini di lucro.
La registrazione e l'utilizzo del sito sono completamente gratuiti, e anche gli annunci inseriti dagli utenti non devono prevedere nessun corrispettivo in denaro.
Gli oggetti trattati possono essere di ogni genere, ovviamente non devono trattarsi di oggetti considerati illegali dalle leggi del paese di appartenenza.

Scalcinet è un sito molto giovane e per questo, al momento, non presenta ancora una grande quantità di oggetti messi a disposizione, ma speriamo che in futuro possa crescere gradualmente e diventare un valido supporto e un punto di riferimento per chi è interessato a operazioni di questo genere.
Ovviamente gli annunci, visto il loro carattere gratuito, sono sfruttabili solo localmente, quando gli utenti interessati possono incontrarsi di persona per effettuare l'operazione. Se le distanze sono troppo elevate e il costo per effettuare il passaggio diventa maggiore del valore dell'oggetto, l'utilizzo del sito diventa pressochè inutile, sebbene gli utenti sono comunque liberi di scegliere ogni modalità per concludere la trattativa.
Il sito è, però, utilizzabile indistintamente da ogni parte del mondo, questo comporta che ogni utente interessato, anche se al momento non trova nessun annuncio nelle vicinanze, può provare a costituire la propria comunità locale per lo scambio gratuito di oggetti, invitando i propri amici e conoscenti e facendo in modo che il sito sia il più possibile conosciuto nella sua zona.
Scalcinet, in questo senso, è solo lo strumento tecnologico che vi viene messo a disposizione. Costruire una rete di utenti a distanza accettabile dipende anche da voi.

Sempre per facilitarne l'utilizzo da più parti del mondo, Scalcinet è un sito multilingua. Al momento è tradotto in inglese, italiano e francese ma altre lingue possono essere aggiunte con poco sforzo, a patto di possedere le traduzioni necessarie.
Anche in questo caso, se siete interessati ad avere il sito in una nuova lingua, potete contribuire direttamente, contattando gli amministratori del sito che vi forniranno tutte le parti da tradurre.

L'utilizzo del sito è molto semplice e immediato, nonostante ciò sono presenti molte funzionalià e caratteristiche per coprire ogni possibile esigenza da parte degli utenti.
In fondo potete trovare una lista completa divisa per attività.

Riteniamo che Scalcinet, visto il suo spirito e la sua finalità, non richieda notevoli misure di sicurezza e di privacy.
Ciò nonostante le regole basilari per l'esistenza in internet vengono rispettate.
La navigazione del sito e la ricerca e consultazione degli annunci è accessibile a tutti gli utenti, se invece si vogliono inserire degli annunci propri, allora bisogna registrarsi.
La registrazione è comunque molto semplice e veloce, e l'unico dato personale che vi verrà richiesto è un indirizzo di posta valido.
Agli altri utenti del sito sarete noti solo tramite lo username che darete durante la registrazione.
La vostra password sarà salvata in modo criptato sul nostro server, questo significa che nemmeno gli amministratori potranno leggerla.
Un discorso particolare merita l'indicazione esatta della posizione geografica in cui sono situati gli oggetti che inserite. Questa indicazione può rivelare agli altri utenti il vostro indirizzo e, con opportune ricerche in internet, il vostro nome reale.
Indicare dove sono situati i vostri oggetti non è obbligatorio per Scalcinet, è solo un'opzione che avete a disposizione, anche se, secondo noi, non avrebbe molto senso non utilizzarla.
Il sito perderebbe quasi completamente la sua utilità se fosse possibile trovare gli oggetti che stiamo cercando, ma non avessimo la minima idea di dove fossero situati.
Se proprio tenete alla vostra privacy, e non volete rivelare il vostro indirizzo, il nostro consiglio è quello di indicare in Scalcinet un luogo approssimativo, spostato di qualche chilometro da quello reale.
In questo modo nessuno potrà risalire ai vostri dati privati, ma gli altri utenti potranno comunque avere un'idea di dove si trovano gli oggetti che avete messo a disposizione.

Da un punto di vista tecnico, per chi fosse interessato, Scalcinet utilizza alcuni servizi e tecnologie per migliorare l'esperienza e l'utilizzo quotidiano da parte dei suoi utenti.
Viene utilizzato Google Maps per specificare esattamente la propria posizione attuale. Questa operazione, anche se non obbligatoria, permette di effettuare le ricerche in modo mirato, e con l'utilizzo di Google Maps risulta di una semplicità assoluta.
Se l'utente non specifica la propria posizione, quest'ultima viene ricavata molto approssimativamente utilizzando il servizio di geolocalizzazione di MaxMind.
Per il carico delle immagini degli oggetti viene utilizzato Adobe Flash Player. In questo modo è possibile controllare immediatamente il tipo e la grandezza dei file caricati senza aspettare che l'intero file venga passato al server.
Molte pagine utilizzano la tecnologia Ajax, che permette l'aggiornamento di alcune informazioni a video senza dover ricaricare l'intera pagina. Questo permette alcuni effetti molto gradevoli, tipo lo slideshow degli annunci, altrimenti impossibili o troppo lenti.
Il sito fa largo uso anche di javascript e di alcune caratteristiche introdotte dagli standard HTML5 e CSS3, questo implica che sui browser più moderni il sito potrà avere un aspetto più piacevole, rispetto a browser più obsoleti.

Per visitarci:         www.scalcinet.com
Per contattarci:    mailto:contact@scalcinet.com
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Lista delle funzionalità del sito:

INSERIMENTO DI UN ANNUNCIO
- selezione della categoria e sotto-categoria
- specifica di una o più caratteristiche (obbligatorie o facoltative) dipendenti dalla categoria selezionata
- descrizione generale
- inserimento fino a tre immagini

RICERCA/LISTA DEGLI ANNUNCI
- filtro in base alla categoria e sotto-categoria
- filtro in base alla distanza dalla propria posizione attuale (o nel proprio paese)
- ricerca per parola chiave

GESTIONE/CONSULTAZIONE DEGLI ANNUNCI
- nascondi e pubblica un annuncio
- elimina o segna come consegnato un annuncio
- modifica un annuncio già inserito
- contatta il proprietario di un altro annuncio
- vedi i dettagli di un oggetto
- zoom delle immagini di un oggetto
- calcola il percorso per raggiungere un oggetto (tramite Google Maps)
 
Di Muso (del 10/07/2007 @ 12:00:00 in Politica, linkato 2474 volte)
Eccomi di nuovo a scrivervi sulla o di politica.
Nuovo allarme signori, o si fa' il referendum o si muore. Come al solito, il problema e' diventato di primaria importanza, sembra che senza non si possa andare avanti e con si vada peggio.
Vorrei prima di tutto tranquillizzare chi e' in fibrillazione per il referendum, dicendo che se si votera', lo si fara' la primavera prossima. SE SI VOTERA', perche' non e' detto che vengano raccolte le firme sufficienti per l'approvazione.
A parte avvisare, chi ancora non ne fosse al corrente, che il referendum e' SOLO ABROGATIVO, quindi non puo' migliorare una legge se non TOGLIENDO pezzi giudicati errati, vorrei porre l'attenzione di tutti su un fattore che mi ha dato molto fastidio. Infatti siamo gia' stati avvisati, dai nostri solerti politici, che cmq vada il referendum, loro alla fine faranno il famoso LISTONE per essere eletti e poi formeranno i gruppetti in parlamento.
BRAVISSIMI e' proprio cosi' che ragiona un buon politico.
Io mi chiedo se non si vergognano solo a pensarle certe cose.
Ora vi spiego il musopensiero:
partiamo dal fatto, spero innegabile (anche se scommetto che il politico di turno riuscirebbe a negarlo) che lo stato e' al servizio dei cittadini. In questo caso cosa vorrebbe dire, che il popolo ha notato che questa legge elettorale non va' poi cosi' bene come ci avevano detto e che preferirebbe una modifica ponendo un po' piu' di difficolta' ai piccoli partiti che oggi tengono in pugno la o le maggioranze.
Concetto semplice e preciso, volete sapere come immagino la risposta sintetizzata dei politici:
"Chi se ne frega, puoi essere d'accordo o meno con noi, puoi se vuoi anche tentare di cambiare la legge elettorale, tanto noi sappiamo come organizzarci per fregarti ancora!!"
VERGOGNATEVI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Dire semplicemte cambiamo la legge, oppure accettiamo il referendum (sempre che raccolgano le firme e passi) e visto che gli Italiani ci dicono che la legge fa schifo, evitiamo di fare LISTONI per non avere lo stesso problema che gli Italiani stanno cercando di eliminare???
Incredibile, io inizio a vedere la classe politica che ci governa, piu' che come (io credo giustamente) definita CASTA, come un essere, una entita' vivente, riesce a darsi delle regole che puo' tranquillamente infrangere, se gli Italiani promuovono un referendum (vedi Ministero dell'Agricultura) riesce a girarci in torno e a fare cmq quello che vuole, l'importante e' che LA TORTA C'E, ME LA MANGIO IO E LE FETTE LE DO' A CHI VOLGIO!!!
Siamo messi veramente male, bisogna scardinare l'ingranaggio, smontare il gioco non credo che se si va' avanti cosi' . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .vabbe' domani devo andare a lavorare, dico solo . . . . . . . . . . . . . ma se liberallizzassimo il poolitico????

Dimeticavo, questo e' il sito del referndum ma sappiate che se firmate o meno, se votate SI o NO, cmq vada chi lo prende nel . . . siam sempre noi!
 
Di Muso (del 15/10/2010 @ 11:43:00 in società, linkato 2180 volte)

Cara Allieva, Caro Allievo,
In questi ultimi due anni stiamo assistendo a una campagna denigratoria, sempre più intensa e aggressiva, nei riguardi dell’Università italiana e di tutti coloro che onestamente vi operano.
E’ una campagna che rischia di demotivare profondamente tutti noi e soprattutto quei giovani che vi sono entrati da poco o che desiderano entrarvi.
E’ una campagna che può indurre legittimi dubbi in Voi e nelle Vostre famiglie.
Spesso le persone che incontro mi chiedono se è reale il quadro che viene rappresentato dai molti interventi riportati dai media, oppure se stiamo assistendo, forse senza rendercene conto, a un attacco teso a sfiduciare le università statali.
Appare legittimo il dubbio che vi sia il desiderio di sostituire l’ università pubblica con un sistema privato, devastando le aspettative di più di un milione e mezzo di famiglie italiane.
Noi, che  siamo allo stesso tempo insegnanti e ricercatori, ci sentiamo profondamente offesi perché ci si vuole delegittimare proprio di fronte alla comunità che abbiamo scelto di servire col nostro lavoro e con i nostri sacrifici.
Questi tentativi di delegittimazione fanno male a tutti noi che crediamo nell’università, che vi lavoriamo per formare e per traghettare Voi giovani dalla scuola secondaria al mondo del lavoro, per fare ricerca e servire il nostro Paese in cui ancora crediamo.  Ci fanno perdere l’entusiasmo, ci spingono a fare il minimo richiesto, ci allontanano dalla voglia di operare in un servizio che abbiamo scelto e in cui ancora crediamo. Vogliamo reagire soltanto perché, altrimenti, faremmo il gioco di chi ci vuole distruggere privandoci di quella libertà che, sola, permette di fare ricerca e insegnare a Voi giovani.
In questi giorni si parla di agitazioni dei ricercatori, di richiesta di sospensione delle lezioni, di volontà a non tenere insegnamenti,  di rivendicazioni  da parte di persone che possono sembrare fortunate perché hanno ancora un lavoro, ma alle quali  si sta togliendo quella speranza che li aveva spinti a rinunciare ad attività più remunerative per iniziare quel lavoro che a noi, più vecchi, è sempre parso il  più bel lavoro del mondo: fare ricerca e contemporaneamente insegnare ai più giovani.
Le aspettative di carriera dei più giovani sono deluse. Da più di tre anni non sono banditi concorsi per passare da ricercatore a professore associato e da associato a professore ordinario e non si può ragionevolmente prevedere il numero di anni che dovranno ancora passare prima che questi concorsi vengano banditi. Per non invecchiare senza speranza molti giovani valenti stanno vincendo concorsi per  posizioni di professore in università straniere e  coloro che vanno via non sono sostituiti da  colleghi stranieri che desiderino venire a lavorare in Italia.
Ci viene impedito di fare ricerca con colleghi stranieri anche se riusciamo a farci finanziare da enti pubblici o privati perché un nuovo dispositivo legislativo prescrive di spendere in missioni di lavoro meno della metà di quanto speso nel 2009.
Ci viene impedito di  continuare a offrire una formazione finora apprezzata dal mondo del lavoro perché un recente decreto ministeriale impone una riduzione di insegnamenti e corsi di laurea, indipendentemente dal numero di allievi iscritti. Forse il nostro Ateneo sarà costretto a ridurre le immatricolazioni oppure a chiudere attività didattiche che fino ad oggi hanno soddisfatto le esigenze dei territori in cui il Politecnico è presente.
Ci viene proposto un Disegno di Legge che, seppur necessario, presenta alcuni punti critici:

-         l’imposizione di forme di governo dell’Ateneo molto diverse da quelle da noi  adottate nell’ultimo decennio che ci hanno permesso di crescere nella reputazione internazionale

-         l’obbligo di assumere docenti provenienti da altre Università in un paese che fa di tutto per contrastare la mobilità a causa della carenza di servizi erogati

-         pesanti incertezze sul destino dei giovani ricercatori che lavorano con noi per la mancanza di una programmazione nella progressione delle loro carriere

-         scarsa attrattività della carriera accademica per le nuove generazioni poste di fronte a una serie di contratti a tempo determinato che aumenta il loro senso di precarietà.

L’approvazione di una legge che non tenga conto di queste criticità e di un programma pluriennale di finanziamento all’Università rischia di produrre una situazione anche peggiore dell’attuale.
Come si fa a gestire un Ateneo o a fare una programmazione adeguata quando ancora oggi non si conosce  l’ammontare del finanziamento statale del Politecnico relativo all’anno 2010?
Questa lettera nasce proprio dal desiderio di condividere con Voi questi sentimenti,  di chiedere la vostra comprensione, di cercare la vostra solidarietà.
Tutti noi del Politecnico vogliamo continuare la missione che da quasi 150 anni ci è stata affidata,  ma non possiamo  essere lasciati soli in balia di chi sta usando una falciatrice per fare di tutta l’erba un fascio, incurante di tagliare in un solo passaggio l’erba secca, quella verde e i fiori già cresciuti.
E’ proprio la capacità di distinguere il grano buono dalla gramigna che, insieme a Voi, indipendentemente da ogni fede politica,  vorremmo chiedere a questo nostro Paese. Vogliamo che non sia distrutto quanto di buono abbiamo, chiediamo con forza che si investa anche su quanto c’è di buono per renderlo ancora migliore.
Probabilmente molti di Voi si stanno ponendo un certo numero di interrogativi quali ad esempio: Cos’è l’autonomia dell’università? Le università sono tutte uguali? Chi sostiene economicamente le università? Perché i docenti fanno ricerca? Quali sono i doveri che la legge impone ai docenti universitari? Come si recluta un docente universitario? La ricerca italiana è così di basso livello come viene dipinta? E’ vero che le nostre università sono molto indietro nelle classifiche internazionali? I baroni esistono ancora? Il cosiddetto 3+2 è una iattura? Cosa vuol dire titolo legale?
A queste e ad altre domande, che potrete propormi scrivendo a comunicazione@polimi.it, sarà data una risposta sul sito Polimi nelle prossime settimane.
Cordiali saluti
Giulio Ballio

 
Di Muso (del 12/02/2009 @ 11:27:40 in Racconti, linkato 1997 volte)
Si, ho visto due donne, non che sia cosa fuori dal comune, quindi cio' che hanno scaturito in me queste due donne e' la domanda che Vi pongo alla fine di questo racconto. Nell'arco di questo 2008 ho avuto l'ormai rara opportunita' di ottenere due pause di vita nel continuo lavorativo. La prima donna, se devo essere sincero, non l'ho notata al primo colpo d'occhio, forse perche' ero preso nel sistemare le mie cose o forse perche', come in un affresco, i particolari risaltano solo ad una visione attenta. Sono passato almeno quattro o sei volte al giorno per quella sala e per quella scala che portava al piano superiore, alla mia camera, eppure, l'unica cosa che mi aveva colpito fino ad all'ora era quell'accogliete camino che rischiarava e riscladava la sala. Quel giorno ero paraticolarmente stanco e infreddolito, le piste erano fantastiche ed io ero distrutto. Entrato in casa, invece di dirigermi in camera mi sono avvicinato al camino e con stupore mi accorgo di una donna sulla ottantina che lavora a maglia accanto al camino, sembra li da molto tempo, quasi a far parte dell'arredamento. Penso subito alla nonna di casa e approccio un bel "buongiorno come va?", in cambio ricevo uno sguardo freddo e interrogativo, poi dalle mie spalle "Non ci faccia caso e' un po' sorda e non parla italiano!" era la padrona di casa che con spiccato accento nordico mi sbatteva in faccia una realta' incredibile. Saluto, mi giro e riprendo la strada per la mia camera. Al momento non mi sono posto troppe domande poi .....passano i mesi e le stagioni, arriva il caldo e la seconda pausa di vita. Questa volta mi trovo al caldo, caldo torrido, terra arida e polverosa, la gola arsa, la maglietta bagnata e io disperso nel nulla con poca benzina. Non che mi aspettassi un'oasi ma almeno una piccola pompa di servizio si! Invece nulla, proseguo per strade molto piu' vicino a mulattiere che statali fino a scorgere un pasino arroccato su un altipiano. Che fortuna sfacciata in centro ad un paese deserto il distributore che cercavo, purtroppo pero', all'ora di pranzo e' chiuso. Uno sguardo rapido intorno e scorgo subito una figura nera sotto un pegolato che bene risalta con il bianco candido del muro alle spalle. Mi avvicino per chiedere informazioni e mano a mano che la distanza si riduce non riesco a spiegarmi come mai la macchia nera rimane tale, malgrado mi sforzi per mettere a fuoco non distinguo il viso le braccia o le gambe, sembra un tutt'uno indefinito. Finalmente sono di fronte alla cosa, da questa distanza posso distinguere molte cose, decisamente donna, non molto alta, sicuramente anziana ma l'eta' non e' definibile, sara' per via dello scialle che le copre quasi completamete il viso. Cmq a me interessa solo sapere quando riapre la pompa di benzina e quindi chiedo. Pausa di silenzio, ok sara' piu' anziana di quello che pensavo e spontaneamente ripeto alzando il tono della voce. Nessuna risposta, poi una frase urlata, probabilmete proveniente dalla finestra, dalle imposte bianche accanto alla vecchina, che poteva essere un "Sto scendendo!" o qualcosa di simile. Passano pochi secondi e appare un uomo sulla cinquantina decisamente sovrappeso che passandomi accanto senza nemmeno guardarmi compone una frase che riesco a scomporre e capire solo dopo averlo inseguito fino all'auto. Rispondo " il pieno grazie" salgo in auto e condivido con i miei compagni di viaggio la frase incriminata, ci voleva poco, un po' di sangue del posto e la soluzione arriva come un fulmine a ciel sereno......."Non capisce l'italiano" e una frazione di secondo ecco che due momenti della mia vita si congiungono. In un attimo mi si aprono un sacco di cassetti nella testa, un insieme di pensieri, l'Italia che si curva su se stessa e congiunge i due estremi in una frase assurda. Due donne, due donne italiane, due donne anziane, due cittadine, due storie, due vite, due . . . . appunto, due come le italie che rappresentano o forse NON rappresentano,. . . . . due non parlano ITALIANO! Ora non voglio raccontarvi o riassumervi i problemi del nostro bel paese, voglio solo lasciarvi con una domanda che puo' riassumere il tutto. Cosa ha fatto, cosa sta facendo o cosa potra' fare lo stato italiano per queste due?
 
Di Muso (del 26/11/2010 @ 09:38:40 in Politica, linkato 2018 volte)
tratto da Quintarelli Blog:
Due fatti ed una considerazione.

PRIMO: Domani c'è una riunione dell'Autorità delle Comunicazioni che approverà un provvedimento di regolamentazione delle WebTV, come effetto del recepimento della direttiva europea Audiovisual Media Services.

E' stato scritto molto, il testo della legge prevede di regolamentare i siti in concorrenza con la radiodiffusione televisiva, esentando  specificamente i siti privati e i servizi UGC.

Ma cosa vuol dire ? alla fine AGCOM pare abbia maturato che non ha senso imporre un balzello ed una burocratica registrazione preventiva a chiunque faccia video su internet: l'obbligo e conseguente tassa da qualche mila euro sarà limitata alle aziende di video online che facciano piu' di Xcentomila euro di fatturato.

UPDATE: gira voce che sia tipo 2000 euro per chi fa piu' di 100.000 euro... quindi la frase sotto va mesa in forse..

Certo, bene cosi': il rischio della chiusura del web video è arginata. L'importo sarà modesto e sopportabile per chi fa business e non ci sarà per gli altri.

 

Pero'...

Alla fine avremo un registro ed una tassa il cui gettito non servirà a retribuire una attività specifica, salvo la autoreferenziale tenuta del registro stesso.

Importo che, è facile predire, non sarà nemmeno sufficiente a coprirne i costi associati.

Lancio una provocazione..  non si potrebbe tenere il registro solo come dichiarazione mandata per posta certificata ad un indirizzo specifico, senza una tassa associata ? costi di esercizio zero, minimizzazione della burocrazia; il registro sarebbe il contenuto della casella di posta certificata.

Temo sia facile predire che andremo di raccomandate e qualche migliaio di euro di tassa inutile...

SECONDO: è una chicca ancora "migliore": Questo è un provvedimento del CdM del 22 ottobre scorso.

Se vuoi attaccare un oggetto alla rete (non terminale/pc, ma router, switch, ecc), devi essere un installatore iscritto all'albo (per tutto, eccetto ciò che verrà esplicitamente escluso (2.f)) pena sanzione da 15.000 a 150.000 euro

Governo Italiano - Provvedimenti.

1. Gli utenti delle reti di comunicazione elettronica sono tenuti ad affidare i lavori di installazione, di allacciamento, di collaudo e di manutenzione delle apparecchiature terminali di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a), numero 1), che realizzano l’allacciamento dei terminali di telecomunicazione all’interfaccia della rete pubblica, ad imprese abilitate secondo le modalità e ai sensi del comma 2.

sarebbero "le apparecchiature allacciate direttamente o indirettamente all’interfaccia di una rete pubblica di telecomunicazioni per trasmettere, trattare o ricevere informazioni; in entrambi i casi di allacciamento, diretto o indiretto, esso può essere realizzato via cavo, fibra ottica o via elettromagnetica;"

2. Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo, il Ministro dello sviluppo economico, adotta, ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, un decreto volto a disciplinare:
a) la definizione dei requisiti di qualificazione tecnico-professionali che devono possedere le imprese per l’inserimento nell’elenco delle imprese abilitate all'esercizio delle attività di cui al comma 1;
b) le modalità procedurali per il rilascio dell’abilitazione per l’allacciamento dei terminali di telecomunicazione all’interfaccia della rete pubblica;
c) le modalità di accertamento e di valutazione dei requisiti di qualificazione tecnico-professionali di cui alla lettera a);
d) le modalità di costituzione, di pubblicazione e di aggiornamento dell’elenco delle imprese abilitate ai sensi della lettera a);
e) le caratteristiche e i contenuti dell’attestazione che l’impresa abilitata rilascia al committente al termine dei lavori;
f) i casi in cui, in ragione della semplicità costruttiva e funzionale delle apparecchiature terminali e dei relativi impianti di connessione, gli utenti possono provvedere autonomamente alle attività di cui al comma 1.
3. Chiunque, nei casi individuati dal decreto di cui al comma 2, effettua lavori di installazione, di allacciamento, di collaudo e di manutenzione delle apparecchiature terminali di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a), numero 1), realizzando l’allacciamento dei terminali di telecomunicazione all’interfaccia della rete pubblica, in assenza del titolo abilitativo di cui al presente articolo, è assoggettato alla sanzione amministrativa pecuniaria da 15.000 euro a 150.000 euro, da stabilirsi in equo rapporto alla gravità del fatto.

Scegliete voi se ridere o piangere.

 

CONSIDERAZIONE:

Boston Tea Party - Wikipedia.

Il cosiddetto "Boston Tea Party" (lett. "Ricevimento del tè di Boston") fu un atto di protesta da parte dei coloni americani diretta contro il governo britannico, in relazione alle loro recenti leggi sulla tassazione, con la quale vennero distrutte molte ceste di tè. Si svolse giovedì 16 dicembre 1773 nel porto di Boston e fu vista da molti come la scintilla che fece iniziare la rivoluzione americana.

Dato l'andamento della nostra stuazione economica,



noi avremmo bisogno di qualcosa di piu' ricostituente, un Brodo party.
Le scelte corporative di tutela dei bei tempi andati rispetto all'apertura al futuro, per piccole che siano, sono una goccia che carsicamente erode spazi di opportunità.
Ma, alla fine, se non favoriamo la crescita economica chi pagherà debito e welfare state ?
 
Di Muso (del 07/01/2008 @ 08:30:00 in Politica, linkato 2091 volte)

Oltre a segnalarlo lo copio integralmente, preso da : Voglio Scendere

Uno si ripromette per l’anno nuovo di essere più buono, di non fare il qualunquista, di trovare qualcosa che non va nelle invettive di Beppe Grillo, poi accende la tv o legge un giornale e diventa più cattivo, più qualunquista e più grillista.

La situazione è questa: la Campania affoga nei suoi escrementi dopo aver ingurgitato quelli di tutti noi. Bassolino e la Jervolino, invece di chiudersi in un cassonetto e sparire per sempre, opinano ed esternano come se fossero due passanti. Il Sole 24 ore, edito anche dall’Impregilo che s’è ingrassata a spese nostre sul non-smaltimento dei rifiuti a Napoli, pontifica sul “fallimento della classe dirigente” (esclusi i presenti, s’intende, cioè gli editori).

Per la strada si muore di freddo, nel senso che due clochard nella civilissima Roma del molto democratico Veltroni vanno al creatore per il gelo, mentre il molto democratico Veltroni insegue Berlusconi per un dialogo sulla riforma elettorale, ma trova occupato perché intanto il Cainano è partito alla volta di Antigua per farsi un’altra villa.

Mentre Torino seppellisce il settimo operaio della ThyssenKrupp, molto opportunamente D’Alema domanda ai compagni se siano per caso impazziti, ma non perché si fanno le pippe coi Vassallum, i Mattarellum, i Franceschinum, i Biancum alla francese corretti alla tedesca ritoccati alla olandese corrotti alla spagnola mentre nel mondo reale succede di tutto, bensì perché si fanno le pippe in ordine sparso.

Il Molto Intelligente Ferrara, in compenso, fa la dieta contro l’aborto, riuscendo a trasformare un’immane tragedia in farsa con la collaborazione della Binetti e di James Bondi, e nei ritagli di tempo chiede la grazia per Contrada: non per i morti in Irak e in Afghanistan, non per i morti sul lavoro, non per le vittime della criminalità e per gli avvelenati dai rifiuti, ma per Contrada, cioè per l’unico esponente dello Stato in galera per mafia.

Lamberto Dini, dal canto suo, si appresta a far cadere il governo se Prodi non accetterà a scatola chiusa 12 proposte che non risolverebbero uno solo dei problemi dell’Italia, ma in compenso riporterebbero Berlusconi al potere.

La Moratti, cioè Berlusconi con la lacca, riserva il centro di Milano ai ricchi che pagano, come se la merda che respirano i milanesi dipendesse da qualche auto in più o in meno (nelle pagine economiche, i giornali segnalano trionfalmente che ogni due italiani ci sono cinque auto e tutti ad applaudire la Fiat che ha fatto il miracolo).

Chiude in bellezza Mastella, che denuncia una gravissima intimidazione: un artista gli ha inviato un’opera d’arte e lui l’ha scambiata per una minaccia terroristica. Dulcis in fundo, i politici si aumentano di nuovo gli stipendi. Questo il bilancio, purtroppo provvisorio, dei “professionisti della politica”, gente che ha fatto le scuole alte. Quelli che invece non lo sono, come Rita e Salvatore Borsellino, trovano le sole parole adeguate per rispondere a Contrada e al suo pittoresco avvocato. E non a caso due professori prestati alla politica, come Prodi e Padoa Schioppa, riescono a far pagare un filo di tasse agli evasori e a sistemare un po’ i conti pubblici. Il che - di questi tempi e vista l’armata brancaleone che li sostiene - è un miracolo a cielo aperto. Infatti, nei sondaggi, sono impopolarissimi.

Ps. Dimenticavo: ieri, alle 13.30, il Tg1 dell’ameregano Johnny Raiotta aveva un lungo servizio sulle flatulenze dei canguri. Questa sì che è controinformazione.

 

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