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Una volta deciso che la cosa puo' e deve essere fatta, bisogna solo trovare il modo.

Abraham Lincoln
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Di seguito gli articoli e le fotografie che contengono le parole richieste.

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Di Muso (del 09/04/2008 @ 18:57:03 in Tecnologia, linkato 2010 volte)

Vi sembra incredibile? Non ci credo! Ormai non dovremmo piu' stupirci per certe cose!

Qui' trovate un po' di link che parlano del nuovo orologio con incorporato il telefonino, STILOSO!

Engadget - Tecnocino  e ovviamente il rivenditore VanDerLed alla modica cifra di 300 NEURI ! ! !

 
Di Muso (del 04/05/2007 @ 17:30:00 in Racconti, linkato 3290 volte)

C’era una volta . . . . . . . . . . . . . . .

è cosi’ che iniziano tutte le piu’ belle fiabe che conosciamo. Questo, che mi accingo a raccontarvi, non e’ un racconto, si avvicina di piu’ alla leggenda, una di quelle storie che vengono tramandate oralmente, le cui origini si perdono nella memoria e nel tempo e che i confini tra relata’ e mito sono offuscati dalle aggiunte o omissioni che i vari cantastorie hanno fatto nell’arco di questi . . . . . . . pochi giorni!!!!!!!

Correva l’anno 2007, un anno eccezionale per molti ma non per tutti, un caldo da record e la siccita’ preannunciata dagli indovini, particolari non trascurabili da tenere a mente, che per i nostri protagonisti, sentirete in seguito, hanno creato non pochi problemi.

Ci troviamo nella contea di Carbonate, uno di quei posti dove ancora, per strada, ci si saluta per nome, dove allo scattare del giallo si frena invece di accelerare. Un posto immerso nel verde, circondato da un bosco . . . . . . e proprio il bosco tra Carbonate e Appiano Gentile, e’ il luogo dove incontreremo in nostri protagonisti, (per il rispetto della privacy li chiameremo cosi’) Luis, Mici e Papoz. È un bel mattino di aprile, la brezza che ricopre i prati, all’interno del bosco si tramuta in un brividino che percorre la schiena.

Eccoli la’ in fondo, mi sembra ancora di vederli, tra i raggi di sole che filtrano dalla folta vegetazione, in fondo al sentiero, avanzano incoraggiandosi a vicenda, stanno per compiere la loro impresa, stanno correndo incontro al loro destino, stanno correndo. . . . . appunto, corrono!!

A prima vista sembrano riposati, freschi, baldanzosi, proseguono a grandi falcate verso l’inesorabile, ancora non possono nemmeno immaginare cosa gli accadra’ tra poco. Sono mentalmente preparati e pronti, esattamente come il loro abbigliamento, non hanno lasciato nulla al caso, nulla di insondato, ogni piu’ piccolo dettaglio e’ stato curato in modo maniacale, d'altronde sappiamo che in questo campo non c’e’ spazio per il minimo tentennamento, per il minimo errore. Abbiamo tutine traspiranti ultraleggere con inserti catarifrangenti, fascette assorbi sudore, scarpini all’ultimo grido (AIUTOOOO!!!!) leggere e performanti con l’inserto del contachilometri collegato con l’i-pod per la musica, che dire dell’orologio conta battiti e passi, una cosa sola manca ai nostri ragazzi per completare l’avventura, . . . . . . un fisico all’alltezza!!

Ovviamente non sono piu’ dei ragazzini, ma in mezzo alla natura, grazie al cameratismo e ottimismo che li contraddistingue si lanciano a testa bassa in quella che possiamo definire “l’avventura di una vita” il riscatto agli occhi di tutti, soprattutto di chi non ha mai creduto in questi metodi, non ha mai creduto nello spirito che li guida, non ha mai creduto . . . . bhe’ possiamo dirlo . . . . non ha mai creduto in loro!

Tutto era tranquillo, il brusio del vento, il cinguettio degli uccellini, il frullare di ali al loro passaggio, il tonfo cadenzato come un metronomo dei loro passi, il respiro profondo quasi ….affannato, oserei spingermi fino a trafelato. Ebbene si’, e’ passata poco piu’ di un’oretta e i nostri eroi sono leggermente provati, molto sudati, direi decisamente stanchi. È a questo punto che la mente entra in gioco, è qui’ che avviene la selezione naturale, è qui’ che il vero campione tira fuori gli attributi e sopperisce alle mancanze fisiche con la volonta’. I nostri protagonisti ora hanno un solo pensiero che li pervade “la crisi ipoglicemica”!!!!!

Non riescono a pensare ad altro, svanisce il bosco, si attutiscono i rumori, si annebbia la vista e solo il cuore il protagonista, batte batte batte sempre pu’ forte vuole sempre piu’ ossigeno, lo senti nelle orecchie, negli occhi, nel petto e . . . . . . . . non ce la fai proprio piu’! Ma visto che i nostri ragazzi non sono di primo pelo, appena prima della crisi, un ultimo briciolo di zucchero va a cozzare col neurone sudato di Luis, questo incontro fa partorire un’idea malsana, che gettera’ ombra sull’impresa dei tre, ma che tutti riconoscono come unica via di uscita da un collasso ormai certo: E-TI TELEFONO A CASA!!

A questo punto, dietro l’ultimo cespuglio, ecco comparire inequivocabili segni di vita intelligente, un vociare di persone, una insegna luminosa “SALI E TABACCHI”, la salvezza!!! Sicuri di poter ricevere il ricercato aiuto, si presentano all’interno del bar e Luis chiede con antica gentilezza se fosse possibile utilizzare per pochissimi minuti e solo per una volta il telefono, in cambio offriva uno dei suoi fantastici e inimitabili sorrisi. . . . . . . . . . . come? . . . . . . anche voi come il padrone del bar, pensate sia troppo poco ?!! Avete ragione, per quel poco che potevano offrire sono stati allontanati in malomodo.

Per niente scoraggiati da questo primo e, pensavano isolato evento sfortunato, si allontanarono da baretto in cerca di un buon samaritano che potesse farli chiamare con il cellulare e quindi mettere fine alla loro sofferenza. La ricerca fu affannata, era questione di vita o di . . . . . . . . il tempo era la chiave di tutto, dovevano fare in fretta, la crisi era dietro l’angolo, dopo il bar, e stava arrivando per loro, li avrebbe presi e trascinati nel baratro. Chi meglio di un ciclista poteva fare al caso loro, sicuramente il ciclista della domenica porta con se’ un mezzo di comunicazione moderno, non so’ magari quel bel telefonino ultraleggero che i tre si sono regalati da poco ma che hanno lasciato volutamente a casa, sul tavolino di fianco alla frutta e ai soldi.

Il tempo passa, i ciclisti anche, ma nessuno che si degna nemmeno di fermarsi, come dare torto ai malcapitati, in fondo i tre hanno facce poco raccomandabili, sono rossi in viso, sudati e dall’aspetto malaticcio. Anche gli extracomunitari rifiutano loro l’aiuto e li appellano con un semplice “va a laurà barbun!”. Come in preda ad un attacco di panico ed essendo ormai accomunati dallo stesso problema, decidono di comportarsi come un branco, questa e’ l’idea, accerchiare e attaccare tutti insieme.

La fortuna, che in questo caso sorride ai nostri protagonisti, manda in contro al branco una coppia di indifesi nonnetti al consueto passeggio domenicale. Adocchiata la preda e’ bastato un solo sguardo del capobranco per dare il comando di attacco, in pochi istanti le prede sono state accerchiate e non hanno potuto esimersi da concedere il loro vecchio telefono cellulare al capo, a Luis.

Una chiamata veloce, hanno garantito, poi lo avrebbero restituito. In effetti la chiamata fu breve, un pochino piu’ lunghi furono gli insulti che arrivarono dalla casa madre, impegnata nello svolgere attivita’ ricreative per i cuccioli. Impacchettata la piccola Jessica ehm…. Scusate , impacchettata la piccola Maty, la mamma Franpesca, come tutte le buone e brave chiocce, si precipita in aiuto di quello che in quel momento risulta essere il piu’ piccolo e indifeso della famiglia.

È purtroppo cosi’ che si conclude l’avventura di Luis, Mici e Papoz, iniziata come un riscatto e finita con l’autostop. Forse e’ meglio cosi’ sono queste le storie piu’ belle, quelle che iniziano sembrando chissa’ cosa e finiscono come leggende tra gli amici.

Ma noi li vogliamo ricordare cosi’, vestiti di tutto punto, pronti anche per la maratona di NewYork, correte ragazzi correte, la strada per evitare le figure di merda e’ ancora LUNGA!!!!

 
Di Muso (del 26/08/2008 @ 17:00:29 in Politica, linkato 3390 volte)

da Pandemia:



E' stato un piccolo shock, lo ammetto, sentire il discorso del Primo Ministro di Singapore al National Day Rally - una sorta di festa nazionale - del 17 agosto scorso e non sono l'unico ad aver avuto questa reazione.

Singapore è un regime in cui la libertà di espressione (e altre libertà) non è garantita e se ne potrebbe discutere ore. Non è questo l'argomento di questo post.

Confrontata con l'Italia la politica di Singapore sembra avanti anni luce. Le ragioni sono molteplici, ma ne cito solo alcune riferite al campo della comunicazione e della partecipazione rese possibili dai nuovi media e da Internet.

Nel suo discorso il Primo Ministro, in ordine sparso:

  • effettua una dimostrazione della tecnologia di Qik per la trasmissione di video live dal telefonino;
  • cita Singapore come paese che usa attivamente Facebook per comunicare con i cittadini;
  • cita buone pratiche di altri paesi nel mondo, in Asia, da cui prendere esempio;
  • afferma che alcuni servizi sono e devono essere 24/7, come aprire una impresa (in 20 minuti), pagare le tasse online con facilità, avere il rinnovo del passaporto subito o quasi;
  • Internet cambia il rapporto tra politica e cittadino e il Governo ha il dovere di educare i cittadini ad un uso consapevole e corretto della rete.
Prendiamo ora la prima e la seconda linea di tutti i partiti italiani, al governo e all'opposizione, in Parlamento e fuori. Non mi viene in mente un solo nome di politico capace di fare, nel nostro piccolo, un discorso simile in un incontro politico nazionale pubblico, con tale visione e tale dimestichezza con la tecnologia.

Dico però che coltivare l'idea di un paese che possa sfruttare Internet per ridurre il divario tra cittadini e vita pubblica, tra cittadini e politica, non è utopia se all'estero queste cose succedono. Siamo sulla stessa Terra dopo tutto, no?

Voglio essere ottimista e mi limito a dire che abbiamo tanto da imparare.

Questo è il primo passaggio della parte del discorso sui nuovi media sintetizzata in un PDF e completamente online in video (12 minuti circa).

Our children will grow up in a completely different world and we have to prepare them and prepare Singapore society for this world. One of the biggest changes that would affect us is the Internet. And new media is pervasive and fast-moving. Everyone is plugged in and connected. People are blogging, engaging one another, organising themselves online, doing politics online. We used to talk about grassroots. Now we have to think about net roots, people on the Internet.

Via Media Futurist e FriendFeed.
 

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