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I politici hanno una loro etica. Tutta loro. Ed e' una tacca piu' sotto di quella di un maniaco sessuale.

Woody Allen
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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Muso (del 04/05/2007 @ 17:30:00, in Racconti, linkato 3290 volte)

C’era una volta . . . . . . . . . . . . . . .

è cosi’ che iniziano tutte le piu’ belle fiabe che conosciamo. Questo, che mi accingo a raccontarvi, non e’ un racconto, si avvicina di piu’ alla leggenda, una di quelle storie che vengono tramandate oralmente, le cui origini si perdono nella memoria e nel tempo e che i confini tra relata’ e mito sono offuscati dalle aggiunte o omissioni che i vari cantastorie hanno fatto nell’arco di questi . . . . . . . pochi giorni!!!!!!!

Correva l’anno 2007, un anno eccezionale per molti ma non per tutti, un caldo da record e la siccita’ preannunciata dagli indovini, particolari non trascurabili da tenere a mente, che per i nostri protagonisti, sentirete in seguito, hanno creato non pochi problemi.

Ci troviamo nella contea di Carbonate, uno di quei posti dove ancora, per strada, ci si saluta per nome, dove allo scattare del giallo si frena invece di accelerare. Un posto immerso nel verde, circondato da un bosco . . . . . . e proprio il bosco tra Carbonate e Appiano Gentile, e’ il luogo dove incontreremo in nostri protagonisti, (per il rispetto della privacy li chiameremo cosi’) Luis, Mici e Papoz. È un bel mattino di aprile, la brezza che ricopre i prati, all’interno del bosco si tramuta in un brividino che percorre la schiena.

Eccoli la’ in fondo, mi sembra ancora di vederli, tra i raggi di sole che filtrano dalla folta vegetazione, in fondo al sentiero, avanzano incoraggiandosi a vicenda, stanno per compiere la loro impresa, stanno correndo incontro al loro destino, stanno correndo. . . . . appunto, corrono!!

A prima vista sembrano riposati, freschi, baldanzosi, proseguono a grandi falcate verso l’inesorabile, ancora non possono nemmeno immaginare cosa gli accadra’ tra poco. Sono mentalmente preparati e pronti, esattamente come il loro abbigliamento, non hanno lasciato nulla al caso, nulla di insondato, ogni piu’ piccolo dettaglio e’ stato curato in modo maniacale, d'altronde sappiamo che in questo campo non c’e’ spazio per il minimo tentennamento, per il minimo errore. Abbiamo tutine traspiranti ultraleggere con inserti catarifrangenti, fascette assorbi sudore, scarpini all’ultimo grido (AIUTOOOO!!!!) leggere e performanti con l’inserto del contachilometri collegato con l’i-pod per la musica, che dire dell’orologio conta battiti e passi, una cosa sola manca ai nostri ragazzi per completare l’avventura, . . . . . . un fisico all’alltezza!!

Ovviamente non sono piu’ dei ragazzini, ma in mezzo alla natura, grazie al cameratismo e ottimismo che li contraddistingue si lanciano a testa bassa in quella che possiamo definire “l’avventura di una vita” il riscatto agli occhi di tutti, soprattutto di chi non ha mai creduto in questi metodi, non ha mai creduto nello spirito che li guida, non ha mai creduto . . . . bhe’ possiamo dirlo . . . . non ha mai creduto in loro!

Tutto era tranquillo, il brusio del vento, il cinguettio degli uccellini, il frullare di ali al loro passaggio, il tonfo cadenzato come un metronomo dei loro passi, il respiro profondo quasi ….affannato, oserei spingermi fino a trafelato. Ebbene si’, e’ passata poco piu’ di un’oretta e i nostri eroi sono leggermente provati, molto sudati, direi decisamente stanchi. È a questo punto che la mente entra in gioco, è qui’ che avviene la selezione naturale, è qui’ che il vero campione tira fuori gli attributi e sopperisce alle mancanze fisiche con la volonta’. I nostri protagonisti ora hanno un solo pensiero che li pervade “la crisi ipoglicemica”!!!!!

Non riescono a pensare ad altro, svanisce il bosco, si attutiscono i rumori, si annebbia la vista e solo il cuore il protagonista, batte batte batte sempre pu’ forte vuole sempre piu’ ossigeno, lo senti nelle orecchie, negli occhi, nel petto e . . . . . . . . non ce la fai proprio piu’! Ma visto che i nostri ragazzi non sono di primo pelo, appena prima della crisi, un ultimo briciolo di zucchero va a cozzare col neurone sudato di Luis, questo incontro fa partorire un’idea malsana, che gettera’ ombra sull’impresa dei tre, ma che tutti riconoscono come unica via di uscita da un collasso ormai certo: E-TI TELEFONO A CASA!!

A questo punto, dietro l’ultimo cespuglio, ecco comparire inequivocabili segni di vita intelligente, un vociare di persone, una insegna luminosa “SALI E TABACCHI”, la salvezza!!! Sicuri di poter ricevere il ricercato aiuto, si presentano all’interno del bar e Luis chiede con antica gentilezza se fosse possibile utilizzare per pochissimi minuti e solo per una volta il telefono, in cambio offriva uno dei suoi fantastici e inimitabili sorrisi. . . . . . . . . . . come? . . . . . . anche voi come il padrone del bar, pensate sia troppo poco ?!! Avete ragione, per quel poco che potevano offrire sono stati allontanati in malomodo.

Per niente scoraggiati da questo primo e, pensavano isolato evento sfortunato, si allontanarono da baretto in cerca di un buon samaritano che potesse farli chiamare con il cellulare e quindi mettere fine alla loro sofferenza. La ricerca fu affannata, era questione di vita o di . . . . . . . . il tempo era la chiave di tutto, dovevano fare in fretta, la crisi era dietro l’angolo, dopo il bar, e stava arrivando per loro, li avrebbe presi e trascinati nel baratro. Chi meglio di un ciclista poteva fare al caso loro, sicuramente il ciclista della domenica porta con se’ un mezzo di comunicazione moderno, non so’ magari quel bel telefonino ultraleggero che i tre si sono regalati da poco ma che hanno lasciato volutamente a casa, sul tavolino di fianco alla frutta e ai soldi.

Il tempo passa, i ciclisti anche, ma nessuno che si degna nemmeno di fermarsi, come dare torto ai malcapitati, in fondo i tre hanno facce poco raccomandabili, sono rossi in viso, sudati e dall’aspetto malaticcio. Anche gli extracomunitari rifiutano loro l’aiuto e li appellano con un semplice “va a laurà barbun!”. Come in preda ad un attacco di panico ed essendo ormai accomunati dallo stesso problema, decidono di comportarsi come un branco, questa e’ l’idea, accerchiare e attaccare tutti insieme.

La fortuna, che in questo caso sorride ai nostri protagonisti, manda in contro al branco una coppia di indifesi nonnetti al consueto passeggio domenicale. Adocchiata la preda e’ bastato un solo sguardo del capobranco per dare il comando di attacco, in pochi istanti le prede sono state accerchiate e non hanno potuto esimersi da concedere il loro vecchio telefono cellulare al capo, a Luis.

Una chiamata veloce, hanno garantito, poi lo avrebbero restituito. In effetti la chiamata fu breve, un pochino piu’ lunghi furono gli insulti che arrivarono dalla casa madre, impegnata nello svolgere attivita’ ricreative per i cuccioli. Impacchettata la piccola Jessica ehm…. Scusate , impacchettata la piccola Maty, la mamma Franpesca, come tutte le buone e brave chiocce, si precipita in aiuto di quello che in quel momento risulta essere il piu’ piccolo e indifeso della famiglia.

È purtroppo cosi’ che si conclude l’avventura di Luis, Mici e Papoz, iniziata come un riscatto e finita con l’autostop. Forse e’ meglio cosi’ sono queste le storie piu’ belle, quelle che iniziano sembrando chissa’ cosa e finiscono come leggende tra gli amici.

Ma noi li vogliamo ricordare cosi’, vestiti di tutto punto, pronti anche per la maratona di NewYork, correte ragazzi correte, la strada per evitare le figure di merda e’ ancora LUNGA!!!!

 
Di Muso (del 05/07/2007 @ 20:00:00, in Racconti, linkato 2514 volte)

Pensieri confusi messi su carata, effettivamente non e' proprio un racconto, ma . . . . . bhe leggetelo:

Il viaggio e viagiare . . . . . bellissimo!!
A meno che non lo fai per recarti al lavoro, in questo caso diventa pendolarismo e, oltre a cambiare nome, perde sia il significato che il suo fascino intrinseco.
Trovo cmq utile questo tempo, che si aggira tra la mezzora e l'ora, durante il quale ci strova spesso soli, immersi nei piu' disparati pensieri e che si cerca di occupare con attivita', per lo piu', inutili.
Certo per non sprecare questo tempo basterebbe leggere, ma alcuni, come me, non possono permettersi questo lusso, dovendo guidare l'auto per recarsi al lavoro.
In questi casi, o almeno nel mio caso, e' il cervello ad avere il sopravvento e iniziando da un'immagine, un suono, una parola detta dalla radio, che parte il primo pensiero che si aggrappa al secondo e al terzo e cosi' via, i pensieri si fanno articolati, diventano bozze di disegni e da bozze a progetti, ed qui' che si spicca il volo e inizia il viaggio . . . . . . .
Manca ancora un mese abbondante alla nascita di mio figlio e non riesco ancora a capire se mi sono abituato all'idea o sono talmente terrorizzato da sopprimerla. Ecco il mio viaggio, quello che mi accompagna e cresce di giorno in giorno, come quello intrapreso dal mio cucciolo e che lo portera' ad un evento traumatico come la nascita, evento che pero' potremo condividere insieme.
Mi ritrovo a fantasticare spesso su com'e' e come sara' lui, il nostro rapporto, come e se cambiera la mia vita o piu' semplicemente la percezione di essa.
Ci sono risposte a queste domande? Credo di no!!
A volte il pensiero mi assale improvvisamente, come un pugno allo stomaco, credo si possa equiparare ad un attacco di panico. Credo proprio che si tratti di panico!!
Un essere umano, un cucciolo di essere unmano di cui sei responsabile, la cosa piu' preziosa e indifesa del mondo messa nella tue mani con la scritta "Fragile, usare con cautela...puo' creare dipendeza...raramente a decorso letale" e poi. . . dite qualcosina di piu', tipo "non si fa' questo se non si vuole che accada quest'altro", oppure "per far si che accada questo evento procedere nel modo seguente".
La verita' e' che non saro' e non saremo mai pronti ad avere un figlio e magari il bello e' proprio questo, scommettere, la scomessa piu' importante di tutta la vita.
Se penso che un figlio, lo sara' per sempre, "PER SEMPRE" ca..o non ho mai fatto ne pensato niente che andasse piu' in la di una settimana e ora mi dicono che questa scelta sara' "PER SEMPRE", certo per come sono fatto io questo e' un patto, un patto che viene fatto solo con me stesso e qui' e' la fregatura, non puoi girartela come vuoi e non puoi fregarti da solo, o meglio, ormai ti sei gia' fregato.
Poi vedi la foto dell'esserino a 6 mesi, ancora nella pancia della mamma e, non puoi fare altro che innamorarti, eccolo li' il colpo di fulmine!! Ne avevo sentito parlare ma sinceramente mai ci avrei creduto, e invece TRACK ci sono cascato.
A proposito di mamma, anche qui' sfondiamo un luogo comune ma, che rabbia!!
Perche' le donne in cinta diventano mamma e SI VEDE!!!!
Elisa e' stupenda, ogni giorno che passa cambia oltre che dimensione anche di espressione, ogni giorno piu' mamma, ogni giorno piu' bella, ogni giorno piu' affascinante. 
L'unica cosa che so' con certezza e' che non avro' il controllo su quello che succedera', per la prima volta verra' introdotta nella mia viata una variabile impossible da definire. Questo scatena in me una miscela di emozioni inebrianti e insolite, mi stanno . . . . mi sto . . . . la mi vita sta cambiando!!!!

 
Di Muso (del 07/08/2007 @ 09:35:39, in Racconti, linkato 1909 volte)
Data l'importanza del post del Pelo, vorrei che anche voi leggeste queste parole:

E un anziano della città disse: Parlaci del Bene e del Male.
E lui rispose: Io posso parlare del bene che è in voi, ma non del male. Poiché il cattivo non è che il buono torturato dalla fame e dalla sete. In verità, quando il buono è affamato cerca cibo anche in una caverna buia e quando è assetato beve anche acqua morta. Siete buoni quando siete in armonia con voi stessi. Tuttavia, quando non siete una sola cosa con voi stessi, voi non siete cattivi. Una casa divisa non è un covo di ladri, è semplicemente una casa divisa. E una nave senza timone può errare senza meta tra isole pericolose senza fare naufragio. Siete buoni nello sforzo di donare voi stessi, tuttavia non siete cattivi quando perseguite il vostro vantaggio. Quando cercate di ottenere, non siete che una radice avvinghiata alla terra per succhiarne il seno. Certo, il frutto non può dire alla radice: "Sii come me, maturo e pieno e sempre generoso della tua abbondanza". Poiché come il frutto ha bisogno di dare, così la radice ha bisogno di ricevere. Siete buoni quando la vostra parola è pienamente consapevole. Tuttavia non siete cattivi quando nel sonno la vostra lingua vaneggia. E anche un discorso confuso può rafforzare una debole lingua. Siete buoni quando procedete verso la meta, decisi e con passo sicuro. Tuttavia non siete cattivi quando vagate qua e là zoppicando. Anche chi zoppica procede in avanti. Ma vi è agile e forte, non zoppichi davanti allo zoppo stimandosi cortese. Voi siete buoni in molteplici modi e non siete cattivi quando non siete buoni. Siete soltanto pigri e indolenti. Purtroppo il cervo non può insegnare alla tartaruga ad essere veloce. Nel desiderio del gigante che è in voi risiede la vostra bontà, e questo è un desiderio di tutti. In alcuni è un torrente che scorre impetuoso verso il mare, trascinando con sé i segreti delle colline e il canto delle foreste. In altri è una corrente placida che si perde in declivi e indugia prima di raggiungere la sponda. Ma chi desidera molto non dica a chi desidera poco: "Perché esiti e indugi?". Poiché, in verità, chi è buono non chiede a chi è nudo: "Dov'è il tuo vestito?", né a chi è senza tetto: "Cos'è accaduto alla tua casa?".
( Tratto da "Il Profeta" di Kahlil Gibran )
 
Di Muso (del 20/08/2007 @ 14:17:24, in Racconti, linkato 1781 volte)
Il vostro amico è il vostro bisogno saziato. E' il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza. E' la vostra mensa e il vostro focolare. Poiché, affamati, vi rifugiate in lui e lo ricercate per la vostra pace. Quando l'amico vi confida il suo pensiero, non negategli la vostra approvazione, né abbiate paura di contraddirlo. E quando tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo cuore: Nell'amicizia ogni pensiero, ogni desiderio, ogni attesa nasce in silenzio e viene condiviso con inesprimibile gioia. Quando vi separate dall'amico non rattristatevi: La sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate, come allo scalatore la montagna è più chiara della pianura. E non vi sia nell'amicizia altro scopo che l'approfondimento dello spirito. Poiché l'amore che non cerca in tutti i modi lo schiudersi del proprio mistero non è amore, ma una rete lanciata in avanti e che afferra solo ciò che è vano. E il meglio di voi sia per l'amico vostro. Se lui dovrà conoscere il riflusso della vostra marea, fate che ne conosca anche la piena. Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore di morte? Cercatelo sempre nelle ore di vita. Poiché lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto. E condividete i piaceri sorridendo nella dolcezza dell'amicizia. Poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore ritrova il suo mattino e si ristora. ( Tratto da "Il Profeta" di Kahlil Gibran )
 
Di Muso (del 19/10/2007 @ 12:28:45, in Racconti, linkato 2288 volte)

LA CICALA E LA FORMICA
La formica lavora tutta la calda estate; si
costruisce la casa e accantona
le provviste per l'inverno.
La cicala pensa che, con quel bel tempo, la
formica sia stupida; ride,
danza, canta e gioca tutta l'estate.
Poi giunge l'inverno e la formica riposa al
caldo ristorandosi con le
provviste accumulate mentre la cicala trema dal
freddo, rimane senza cibo e
muore.

VERSIONE AGGIORNATA AL 2007
La formica lavora tutta la calda estate; si
costruisce la casa e accantona
le provviste per l'inverno.
La cicala pensa che, con quel bel tempo, la
formica sia stupida; ride,danza,
canta e gioca tutta l'estate.
Poi giunge l'inverno e la formica riposa al
caldo ristorandosi con le
provviste accumulate.
La cicala tremante dal freddo organizza una
conferenza stampa e pone la
questione del perché la formica ha il diritto
d'essere al caldo e ben
nutrita mentre altri meno fortunati come lei
muoiono di freddo e fame.
Santoro la ospita nel suo programma e dà la
colpa a Berlusconi.
Il portavoce di Rifondazione Comunista parla di
una grave ingiustizia
sociale.
Rai 3 organizza delle trasmissioni in diretta
che mostrano la cicala
tremante dal freddo nonché degli spezzoni della
formica al caldo nella sua
confortevole casa con la tavola piena di ogni
ben di Dio.
I telespettatori sono colpiti dal fatto che, in
un paese così ricco, si
lasci soffrire la povera cicala mentre altri
come la formica vivono
nell'abbondanza.
I sindacati manifestano davanti alla casa della
formica in solidarietà della
cicala mentre I giornalisti di sinistra
organizzano delle interviste e si
domandano perché la formica è divenuta così
ricca sulle spalle della cicala
ed interpellano il governo perché aumenti le
tasse della formica affinché
anch'essa paghi la sua giusta parte.
Alla pacifica manifestazione partecipano anche I
centri sociali che bruciano
alcuni alberi del bosco e le bandiere di Israele
e degli Stati Uniti.
In linea con I sondaggi il governo Prodi redige
una legge per l'eguaglianza
economica ed una ( retroattiva all'estate
precedente ) anti discriminatoria.
Visco e D'Alema affermano che giustizia è
fatta, Mastella chiede una legge
speciale per le cicale del sud.
Di Pietro chiede l'apertura di una inchiesta su
Berlusconi.
Le tasse sono aumentate e la formica riceve una
multa per non aver occupato
la cicala come apprendista, la casa della
formica è sequestrata dal fisco
perché non ha I soldi per pagare le tasse e le
multe: la formica lascia il
paese e si trasferisce in Liechtestein.
La televisione prepara un reportage sulla cicala
che, ora ben in carne, sta
terminando le provviste lasciate dalla formica
nonostante la primavera sia
ancora lontana.
L'ex casa della formica, divenuto alloggio
sociale per la cicala, comincia a
deteriorasi nel disinteresse della cicala, del
governo e dei sindacati.
Sono avviate delle rimostranze nei confronti del
governo per la mancanza di
assistenza sociale, viene creata una commissione
apposita con un costo di 10
milioni di euro. La commissione tarda ad
insediarsi per la lite furibonda
sviluppatasi all'interno della sinistra per la
divisione delle poltrone.
Intanto la cicala muore di overdose mentre la
stampa evidenzia ancora di più
quanto sia urgente occuparsi delle ineguaglianze
sociali; la casa è ora
occupata da ragni immigrati.
Il governo si felicita delle diversità
multiculturali e multirazziali del
paese così aperto e socialmente evoluto.
I ragni organizzano un traffico d'eroina, una
gang di ladri, un traffico di
mantidi prostitute e terrorizzano la comunità.
Il partito della sinistra propone quindi
l'integrazione perché la
repressione genera violenza e violenza chiama
violenza......................
..........
 
Di Pelo (del 25/10/2007 @ 11:41:12, in Racconti, linkato 2169 volte)



AUSCHWITZ e BIRKENAU il lato scuro di ogni uomo

Giovedì mattina con la nebbia ancora bassa entro nel campo di concentramento e sterminio, l’aria è fredda, la sensazione è che qui non possa mai esserci caldo.



Ho letto tanti libri, ho visto i film ed i documentari che hanno commosso tanti, ho studiato l’olocausto e la storia; ora mi sento pronto per provare le sensazioni e per ascoltare le emozioni dei luoghi. Supero l’ingresso “il lavoro rende liberi”... non voglio raccontare come è strutturato Auschwitz o Birkenau, non dirò del museo o del tipo di vita che conducevano, niente di tutto questo; la terrificante sorpresa è che credevo di entrare in un luogo relegato nella storia, invece visito dei luoghi dove sono cresciute le paure che ancora oggi temiamo.

Ho visto cosa può produrre l’uomo, con il suo egoismo, l’indifferenza e la paura. In questi luoghi, circa 1.500.000 (un milione e cinquecentomila) esseri umani sono stati, in un modo tanto violento e brutale esclusi: dal mondo, dalla società e soprattutto dalla vita; come è potuto succedere ?
Cosa mi ha dato questa visita: NIENTE non mi ha dato nulla, mi ha tolto tutto; ascoltare le emozioni di questo luogo ti toglie anche il calore dell’anima.
In luoghi come questo si vede il lato oscuro di ogni uomo, si cerca una spiegazione, si realizza che non può essere stata la semplice idea di un folle, si percepisce quanto danno può causare l'indifferenza della gente se guidata dall'egoismo e dalla paura.

Nella storia, in questa storia, il Terzo Reich sfruttò il lavoro di : ebrei, rom, ungheresi e di migliaia di altri prigionieri per il suo sostentamento, nelle fabbriche per i lavori più umili e pesanti. Queste persone non erano come gli altri,erano considerate pericolose, andavano denunciate, allontanate; erano diversi, così diversi da non essere considerati uomini.Se non sei un uomo non hai diritto nemmeno alla pietà.
Dopo questo viaggio stò cercando un nuovo equilibrio per continuare a guardare con occhi di speranza il futuro mio e di questo mondo. Luoghi come questi sbattono in faccia la crudeltà dell'uomo, di ogni uomo. Si viene come tagliati da un vendo freddo perchè il secondino, l'aiutante di campo od il bravo cittadino che denuncia l'ebreo; non è storia ma era un uomo come lo siamo oggi che aveva deciso per l'indifferenza, come arma per fronteggiare la paura.
Ti rendi conto che sottomettere gli ideali alla paura e coprire la coscienza con l'indifferenza può fare di te il secondino, il capò o l'aguzzino di un nuovo campo di concentramento.
Nella storia che vivo oggi le multinazionali dichiarano di sfruttare il lavoro infantile, si creano luoghi per rinchiudere clandestini, gli stessi che lavorano 12 ore al giorno per 2 euro nei campi agricoli, gestiti dalla criminalità. Extracomunitario, islamico, albanese, romeno;i cattivi sono razze. L’ideale sarebbe che tornassero tutti a casa loro... "da come vivono a volte non sembrano neanche esseri umani."

Tratto da un articolo di RUI FERREIRA per La Repubblica

Centosessanta celle, quattro torri fari accesi tutta la notte per sorveglianza, l'accampamento è in sé già un'ironia. Le celle misurano due metri per due e si trovano praticamente all'aria aperta. Hanno un tetto di compensato e pavimento di cemento, ma invece di pareti sono avvolte da due file di fil di ferro che le danno l'aspetto di una gabbia. Siccome non ci sono pareti, le guardie hanno una visione completa di ciò che fanno i detenuti la temperatura a metà della mattina raggiunge facilmente i 40 gradi centigradi. I prigionieri sono scortati da due uomini della polizia militare sono con gli occhi bendati,con tappi nelle orecchie, una maschera che copre loro il naso e la bocca e quello che sembra essere un pesante cappotto di colore blu sopra la solita tuta arancione ammanettati piedi e mani alla cintura. Quando arrivano all'accampamento, i prigionieri sono sottomessi a un controllo che dura circa due ore, durante le quali restano rannicchiati Passano un controllo medico, gli si scatta una foto, si prendono le impronte digitali e li si consegna gli unici oggetti personali che hanno il permesso di tenere un paio di ciabatte due secchi, tre asciugamani, un dentifricio, una spazzola senza manico per evitare che questo possa servire da arma offensiva, una saponetta e uno shampoo. Questo ultimo articolo richiama l'attenzione visto che i militari hanno tagliato loro la barba e rapato la testa.
Vi sarebbero detenute, secondo stime non ufficiali, oltre 500 persone, solo per 10 di queste è stato formalizzato un capo d'imputazione con conseguente rinvio a giudizio.
Siamo nella Baia di Guantanamo dove il governo americano rinchiude prigionieri che ritiene collegati ad attività terroristiche, se poi lo sono o meno.....chi ha volgia di chiederselo ?
 
L’indifferenza e l’egoismo non ci fanno fare domande alle quali dobbiamo dare delle risposte. Per queste bisogna avere dubbi prendere decisioni, affrontare le proprie paure.
L’anima nera di ogni persona fu l’artefice ed il mandante di quelle atrocità. Oggi il lato scuro di ognuno di noi stà guidando la storia su una strada pericolosamente simile e siccome abbiamo imparato la lezione siamo meno feroci ma molto molto più discreti.

 

 
Di Muso (del 29/12/2007 @ 20:48:23, in Racconti, linkato 1780 volte)
Un tipo sta guidando la macchina, quando a un certo punto capisce di essersi perso.
Avvista un uomo che passa per la strada, accosta al marciapiede e gli grida:
- Mi scusi, mi potrebbe aiutare? Ho promesso a un amico di incontrarlo alle due, sono in ritardo di mezz'ora e non so dove mi trovo...
- Certo che posso aiutarla. Lei si trova in un'automobile, tra 40 e 42 gradi latitudine Nord e tra 58 e 60 gradi longitudine Ovest, sono le 12 e 23 minuti e 35 secondi e oggi venerd e ci sono 21,5 gradi centigradi...
- Lei un informatico? - chiede quello dentro l'automobile.
- Certamente. Come fa a saperlo?
- Perche’ tutto ci che mi ha detto "tecnicamente" corretto, ma praticamente inutile. Infatti non so che fare con l'informazione che mi ha dato e mi ritrovo ancora qui perso per strada!
- Lei allora deve essere un dirigente, vero? - risponde stizzito l'informatico.
- Infatti, lo sono. Ma... da cosa lo ha capito?
- Abbastanza facile: lei non sa' dove si trova, ne dove andare, ha fatto una promessa che non sa assolutamente come mantenere ed ora spera che un altro le risolva il problema. Di fatto, esattamente nella stessa situazione in cui si trovava prima che ci si incontrasse... ma adesso, per qualche strano motivo... risulta che la colpa la mia!
 
Di Muso (del 10/02/2008 @ 18:30:59, in Racconti, linkato 2203 volte)
TITOLO:
HAI 2 MUCCHE

SOCIALISMO:
Hai 2 mucche.
Il tuo vicino ti aiuta ad occupartene e tu dividi il latte con lui.

COMUNISMO:
Hai 2 mucche.
Il governo te le prende e ti fornisce il latte secondo i tuoi bisogni.

FASCISMO:
Hai 2 mucche
Il governo te le prende e ti vende il latte.

NAZISMO:
Hai 2 mucche.
Il governo prende la vacca bianca ed uccide quella nera.

DITTATURA:
Hai 2 mucche.
La polizia te le confisca e ti fucila.

FEUDALESIMO:
Hai 2 mucche.
Il feudatario prende metà del latte e si tromba tua moglie.


DEMOCRAZIA:
Hai 2 mucche.
Si vota per decidere a chi spetta il latte.

DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA:
Hai 2 mucche.
Si vota per chi eleggerà la persona che deciderà a chi spetta il latte.

ANARCHIA:
Hai 2 mucche.
Lasci che si organizzino in autogestione.

CAPITALISMO:
Hai 2 mucche
Ne vendi una per comprare un toro ed avere dei vitelli con cui iniziare un allevamento.

CAPITALISMO SELVAGGIO:
Hai 2 mucche.
Fai macellare la prima ed obblighi la seconda a produrre tanto latte come 4 mucche. Alla fine licenzi l'operaio che se ne occupava accusandolo di aver lasciato morire la vacca di sfinimento.

BERLUSCONISMO:
Hai 2 mucche.
Ne vendi 3 alla tua Società quotata in borsa, utilizzando lettere di credito aperte da tuo fratello sulla tua banca. Poi fai uno scambio delle lettere di credito, con una partecipazione in una Società soggetta ad offerta pubblica e nell'operazione guadagni 4 mucche beneficiando anche di un abbattimento fiscale per il possesso di 5 mucche. I diritti sulla produzione del latte di 6 mucche vengono trasferiti da un intermediario panamense sul conto di una Società con  sede alle Isole Cayman, posseduta clandestinamente da un azionista che rivende alla tua Società i diritti sulla produzione del latte di 7 mucche.
Nei libri contabili di questa Società figurano 8 ruminanti con l'opzione d'acquisto per un ulteriore animale. Nel frattempo hai abbattuto le 2 mucche perchè sporcano e puzzano. Quando stanno per beccarti, diventi Presidente del Consiglio.

PRODISMO:
Hai 2 mucche.
Tu le mantieni, il governo si prende il latte e ti mette una tassa su: la stalla, la mangiatoia, la produzione. A te rimane lo sterco. Intanto è in approvazione un disegno di Legge sulla tassazione dei rifiuti organici animali.
 
Di Muso (del 06/01/2009 @ 21:57:41, in Racconti, linkato 1924 volte)
…non riesco a dormire…il cartone mi è sceso sotto al culo…e mi sta gelando…
ci si è messa sta cazzo di nebbia…il freddo mi entra attraverso i vestiti..e attraverso le ossa…
apro gli occhi ed è ancora buio…
Sono le 6.30 del mattino..e non ci riusciro’ piu’…il lampeggiante dell’AMSA mi abbaglia gli occhi..speriamo non si prendano pure me…
Guardo di la’ il primo tram che parte…la città si sveglia..
Mi tiro su e mi appoggio al muro di sta’ cazzo di stazione…
Chissa’ quanti stronzi oggi partiranno per andare in montagna..al mare…fanculo a loro..
Ho la bocca impastata…ho ancora mezzo tavernello li..che faccio colazione??
No dai oggi è Natale e aspetto di brindare piu’ tardi…
L’alba è vicina…le macchine impazziscono…clacson che suonano..gente che urla…e la mia dose giornaliera di smog…
Passa una puttana…la guardo “che ti farei…se fossi ancora in grado…” ho 60 anni…e sono tutto rotto…fossi passata 30 anni fa…
Ora è giorno…quanta gente passa davanti a me…frenetica..nervosa…sare
i curioso di sapere quanta ne passa e dove va..
Be’ la stazione è casa mia oramai da diversi anni…e non riesco a vedere una persona per due volte di seguito..o forse si è quel giorno non volevo pensare ed ero ubriaco…
Passa una mamma con un bambino…il bambino mi guarda e mi indica…e dice..” mamma mamma guarda la barba..è babbo natale…e mi sorride…lo guardo e dico “ no non sono…” ci penso..” si sono Babbo Natale…ma ho avuto qualche problema…” la mamma sorride e abbassa la manina del bimbo…e lo prende in braccio e va..mentre il bambino mi guarda ancora..e mi saluta…ciao bimbo..
E Natale anche per me…
Cazzo..una fitta allo stomaco..questa non mi lascia in pace nemmeno oggi…
Ok sono le 12.00 provo a tirarmi su…ahi ahi…
Il mio giro di bar lo conosco…vediamo che si racimola…
Saluto “ IL CIOTTO” che mi fa vedere mezzo panettone che ha racimolato..sto’ stronzo..tutte agli altri le fortune…
Quanta gente che si bacia..e si fa gli auguri…va’ ci provo anche io…vedo l’autista di sto’ pulman..” ehi auguri” e mi becco il mio “ma vai a cagar!”
Sti milanesi cafoni …e sorrido..
Adesso è cosi’..dieci anni fa ti cagavo in testa amico mio!
Se avessi ancora la mia ditta…e va be’ me la sono voluta…ma quanto stronzo sono stato??? Mia moglie non aveva tutti i torti!!
…ma per quanto dovro’ ancora pagare? Dio è crudele con me…ma perche tutto sto’ accanimento?
Ci sono stronzi e piu’ stronzi di me…ma perche io?? Perche’ devo soffrire cosi’ tanto…odio tutto e tutti..perche devo morire cosi’?? un cenno..un segno..oggi ti prego si…è Natale anche per me guardami cazzo! Non vedi che freddo che sento??? Che fai mi guardi e basta?? Dov’è il tuo voler bene?? Non voglio morire cosi…
…fanculo al brindisi…fanculo a tutti…mi scolo sto’ mezzo tavernello…e mi rilasso…
Mi siedo qualcosa ho racimolato…be’ dai oggi qualcosa in piu’…sono le 16.00..la giornata e corta…e dal buio al buio..quasi non te ne accorgi…
Stasera molta gente brindera’…e per un attimo..lo so’ non mi fregate…per un attimo sarete felici..contenti…ma forse un po’ meno soli…
Io saro’ qui a pensarVi’…a preparare questa ennesima notte…a sperare di addormentarmi prima possibile…ma con la piccola gioia di essere stato babbo natale per un attimo..e di aver fatto contento qualcuno..
Oggi guardami nonostante tutto io ti credo!
…non riesco a dormire…il cartone mi è sceso sotto al culo…e mi sta gelando… ci si è messa sta cazzo di nebbia…il freddo mi entra attraverso i vestiti..e attraverso le ossa… apro gli occhi ed è ancora buio… Sono le 6.30 del mattino..e non ci riusciro’ piu’…il lampeggiante dell’AMSA mi abbaglia gli occhi..speriamo non si prendano pure me… Guardo di la’ il primo tram che parte…la città si sveglia.. Mi tiro su e mi appoggio al muro di sta’ cazzo di stazione… Chissa’ quanti stronzi oggi partiranno per andare in montagna..al mare…fanculo a loro.. Ho la bocca impastata…ho ancora mezzo tavernello li..che faccio colazione?? No dai oggi è Natale e aspetto di brindare piu’ tardi… L’alba è vicina…le macchine impazziscono…clacson che suonano..gente che urla…e la mia dose giornaliera di smog… Passa una puttana…la guardo “che ti farei…se fossi ancora in grado…” ho 60 anni…e sono tutto rotto…fossi passata 30 anni fa… Ora è giorno…quanta gente passa davanti a me…frenetica..nervosa…sarei curioso di sapere quanta ne passa e dove va.. Be’ la stazione è casa mia oramai da diversi anni…e non riesco a vedere una persona per due volte di seguito..o forse si è quel giorno non volevo pensare ed ero ubriaco… Passa una mamma con un bambino…il bambino mi guarda e mi indica…e dice..” mamma mamma guarda la barba..è babbo natale…e mi sorride…lo guardo e dico “ no non sono…” ci penso..” si sono Babbo Natale…ma ho avuto qualche problema…” la mamma sorride e abbassa la manina del bimbo…e lo prende in braccio e va..mentre il bambino mi guarda ancora..e mi saluta…ciao bimbo.. E Natale anche per me… Cazzo..una fitta allo stomaco..questa non mi lascia in pace nemmeno oggi… Ok sono le 12.00 provo a tirarmi su…ahi ahi… Il mio giro di bar lo conosco…vediamo che si racimola… Saluto “ IL CIOTTO” che mi fa vedere mezzo panettone che ha racimolato..sto’ stronzo..tutte agli altri le fortune… Quanta gente che si bacia..e si fa gli auguri…va’ ci provo anche io…vedo l’autista di sto’ pulman..” ehi auguri” e mi becco il mio “ma vai a cagar!” Sti milanesi cafoni …e sorrido.. Adesso è cosi’..dieci anni fa ti cagavo in testa amico mio! Se avessi ancora la mia ditta…e va be’ me la sono voluta…ma quanto stronzo sono stato??? Mia moglie non aveva tutti i torti!! …ma per quanto dovro’ ancora pagare? Dio è crudele con me…ma perche tutto sto’ accanimento? Ci sono stronzi e piu’ stronzi di me…ma perche io?? Perche’ devo soffrire cosi’ tanto…odio tutto e tutti..perche devo morire cosi’?? un cenno..un segno..oggi ti prego si…è Natale anche per me guardami cazzo! Non vedi che freddo che sento??? Che fai mi guardi e basta?? Dov’è il tuo voler bene?? Non voglio morire cosi… …fanculo al brindisi…fanculo a tutti…mi scolo sto’ mezzo tavernello…e mi rilasso… Mi siedo qualcosa ho racimolato…be’ dai oggi qualcosa in piu’…sono le 16.00..la giornata e corta…e dal buio al buio..quasi non te ne accorgi… Stasera molta gente brindera’…e per un attimo..lo so’ non mi fregate…per un attimo sarete felici..contenti…ma forse un po’ meno soli… Io saro’ qui a pensarVi’…a preparare questa ennesima notte…a sperare di addormentarmi prima possibile…ma con la piccola gioia di essere stato babbo natale per un attimo..e di aver fatto contento qualcuno.. Oggi guardami nonostante tutto io ti credo! Qui il link all'originale http://www.facebook.com/note.php?note_id=41003986138
 
Di Muso (del 12/02/2009 @ 11:27:40, in Racconti, linkato 1997 volte)
Si, ho visto due donne, non che sia cosa fuori dal comune, quindi cio' che hanno scaturito in me queste due donne e' la domanda che Vi pongo alla fine di questo racconto. Nell'arco di questo 2008 ho avuto l'ormai rara opportunita' di ottenere due pause di vita nel continuo lavorativo. La prima donna, se devo essere sincero, non l'ho notata al primo colpo d'occhio, forse perche' ero preso nel sistemare le mie cose o forse perche', come in un affresco, i particolari risaltano solo ad una visione attenta. Sono passato almeno quattro o sei volte al giorno per quella sala e per quella scala che portava al piano superiore, alla mia camera, eppure, l'unica cosa che mi aveva colpito fino ad all'ora era quell'accogliete camino che rischiarava e riscladava la sala. Quel giorno ero paraticolarmente stanco e infreddolito, le piste erano fantastiche ed io ero distrutto. Entrato in casa, invece di dirigermi in camera mi sono avvicinato al camino e con stupore mi accorgo di una donna sulla ottantina che lavora a maglia accanto al camino, sembra li da molto tempo, quasi a far parte dell'arredamento. Penso subito alla nonna di casa e approccio un bel "buongiorno come va?", in cambio ricevo uno sguardo freddo e interrogativo, poi dalle mie spalle "Non ci faccia caso e' un po' sorda e non parla italiano!" era la padrona di casa che con spiccato accento nordico mi sbatteva in faccia una realta' incredibile. Saluto, mi giro e riprendo la strada per la mia camera. Al momento non mi sono posto troppe domande poi .....passano i mesi e le stagioni, arriva il caldo e la seconda pausa di vita. Questa volta mi trovo al caldo, caldo torrido, terra arida e polverosa, la gola arsa, la maglietta bagnata e io disperso nel nulla con poca benzina. Non che mi aspettassi un'oasi ma almeno una piccola pompa di servizio si! Invece nulla, proseguo per strade molto piu' vicino a mulattiere che statali fino a scorgere un pasino arroccato su un altipiano. Che fortuna sfacciata in centro ad un paese deserto il distributore che cercavo, purtroppo pero', all'ora di pranzo e' chiuso. Uno sguardo rapido intorno e scorgo subito una figura nera sotto un pegolato che bene risalta con il bianco candido del muro alle spalle. Mi avvicino per chiedere informazioni e mano a mano che la distanza si riduce non riesco a spiegarmi come mai la macchia nera rimane tale, malgrado mi sforzi per mettere a fuoco non distinguo il viso le braccia o le gambe, sembra un tutt'uno indefinito. Finalmente sono di fronte alla cosa, da questa distanza posso distinguere molte cose, decisamente donna, non molto alta, sicuramente anziana ma l'eta' non e' definibile, sara' per via dello scialle che le copre quasi completamete il viso. Cmq a me interessa solo sapere quando riapre la pompa di benzina e quindi chiedo. Pausa di silenzio, ok sara' piu' anziana di quello che pensavo e spontaneamente ripeto alzando il tono della voce. Nessuna risposta, poi una frase urlata, probabilmete proveniente dalla finestra, dalle imposte bianche accanto alla vecchina, che poteva essere un "Sto scendendo!" o qualcosa di simile. Passano pochi secondi e appare un uomo sulla cinquantina decisamente sovrappeso che passandomi accanto senza nemmeno guardarmi compone una frase che riesco a scomporre e capire solo dopo averlo inseguito fino all'auto. Rispondo " il pieno grazie" salgo in auto e condivido con i miei compagni di viaggio la frase incriminata, ci voleva poco, un po' di sangue del posto e la soluzione arriva come un fulmine a ciel sereno......."Non capisce l'italiano" e una frazione di secondo ecco che due momenti della mia vita si congiungono. In un attimo mi si aprono un sacco di cassetti nella testa, un insieme di pensieri, l'Italia che si curva su se stessa e congiunge i due estremi in una frase assurda. Due donne, due donne italiane, due donne anziane, due cittadine, due storie, due vite, due . . . . appunto, due come le italie che rappresentano o forse NON rappresentano,. . . . . due non parlano ITALIANO! Ora non voglio raccontarvi o riassumervi i problemi del nostro bel paese, voglio solo lasciarvi con una domanda che puo' riassumere il tutto. Cosa ha fatto, cosa sta facendo o cosa potra' fare lo stato italiano per queste due?
 
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